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Rimini Vita della Chiesa

Un migliaio di persone pregano per i cristiani perseguitati in Iraq

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gio 21 ago 2014 17:33 ~ ultimo agg. 00:00
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Persone costrette a fuggire dalle loro case abbandonando tutto e subendo violenze d’ogni sorta fino a morire di sete e di fame per il solo fatto di non volere abiurare alla loro fede.
I riminesi hanno partecipato in tanti a questo gesto discreto ma dal clima coinvolgente, che per una serata ha trasformato il luogo pubblico e civile per eccellenza, la ‘piazza dell’orologio’, in una chiesa a cielo aperto dove si è pregato, cantato e ascoltato testimonianze, coinvolgendo anche diversi passanti. In quella folla orante c’era anche il vescovo monsignor Francesco Lambiasi, che ha risposto alle Ave Maria del rosario intonate al microfono da due laici (Daniele Biondi e Paola Marinsalta). Tra un mistero e l’altro Giuseppe Argelli ha letto alcuni brani significativi di Mounier, Peguy, Giussani. All’inizio l’incontro è stato introdotto dai canti gospel My Lord wath a morning, Freedom e Give me Jesus. Mentre alla fine è stato cantato lo splendido canto spagnolo Da nos un corazon che nel ritornello recita ‘dacci o Signore un grande cuore per amare e lottare’.
Fanno parte del gruppo di amici che hanno organizzato l’appuntamento Marco Ferrini e Manlio Marsili che hanno annunciato ai presenti di volere dare continuità a questo momento, il 20 di ogni mese nello stesso luogo a partire dal prossimo 20 settembre. Tutti sono stati invitati anche ad aderire concretamente alla campagna Adotta un cristiano di Mosul, lanciata dall’agenzia Asia News (sul cui sito www.asianews.it si possono avere aggiornamenti, indicazioni pratiche e notizie sulla situazione dei cristiani in Iraq e in altri paesi del mondo). A Rimini invece è il sito www.riminiduepuntozero.it a pubblicare sul web un piccolo vademecum per districarsi nel dedalo delle sigle – Isis, califfato islamico, ecc… – di questa area, della quale ha parlato a più riprese anche papa Francesco chiedendo ai cristiani di non restare indifferenti e al mondo e agli Stati di fermare la mano dei persecutori. Dopo la preghiera ieri sera è stata fatta ascoltare una breve intervista al vescovo ausiliare di Bagdad Jshlemon Warduni nella quale pressantemente il presule invitava l’Occidente (al quale, ha detto, da tempo ripetiamo che è in atto una violenta persecuzione) e il mondo intero a intervenire per difendere i cristiani inermi e indifesi di fronte a violenze inaudite in quel paese nel quale il cristianesimo è stato annunciato e propagato dall’apostolo Tommaso. E’ stato invece il riminese Filippo Di Mario, responsabile delle comunità neocatecumenali in Iraq, a offrire ai presenti la sua testimonianza. Aiutateci e pregate ha detto, perché i cristiani possano restare in quel paese e continuare a dialogare con i musulmani, alcuni dei quali, ha continuato Di Mario, supplicano alle comunità dei cristiani di restare.

Serafino Drudi