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Giorno della Memoria. Sami Modiano racconta i campi di sterminio agli studenti

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mar 5 Mar 2013 19:21
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L’incontro fa parte delle iniziative del Progetto Educazione alla Memoria del Comune di Rimini.

Samuel Modiano, conosciuto da tutti come Sami, è nato nel 1930 a Rodi, possedimento italiano dal 1912.
Cittadino italiano di religione ebraica, nel 1938 Sami, così come tutti i suoi famigliari, viene considerato appartenente alla razza ebraica e su questa base perseguitato. Nel luglio 1944, a seguito dell’arrivo degli uomini di Eichmann a Rodi, tutti gli ebrei presenti sull’isola vengono arrestati, trasportati ad Atene e poi deportati nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau. Di 2.500 persone si salveranno solo 120 donne e 33 uomini, uno dei quali è Sami che sopravvive anche alla marcia della morte, mimetizzato in un mucchio di cadaveri, trovando poi riparo in una casupola dove incontra Primo Levi. Dopo il ritorno si trasferisce in Africa da dove però fuggirà a causa della sanguinosa guerra del Congo. Per lunghi anni Modiano ha taciuto sulla sua esperienza. Poi ha trovato la forza di raccontarla, prima ai ragazzi delle scuole e oggi, finalmente, in un libro unico Per questo ho vissuto. La mia vita ad Auschwirtz-Birkenau e altri esili, edito da Rizzoli, affinché tutti conoscano la sua esperienza di tragedia, rinascita, testimonianza.

“Perché sono sopravvissuto? – spiega – Per raccontare a voi ragazzi. Perché voi ragazzi siete la mia fiducia, siete voi che farete in modo che quello che è successo a me non capiti più a nessun altro”.

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