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Icaro Sport

Rimini Pallavolo. Le interviste a Soglia e Fiorini

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Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 30 ott 2012 13:50 ~ ultimo agg. 00:00
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INTERVISTA AD EDOARDO SOGLIA, CENTRALE DEL CAFFE’ PASCUCCI:

“L’entusiasmo deve essere giusto, non vorrei adesso si creino aspettative esagerate. Al momento conosciamo esclusivamente il valore delle squadre incontrate finora, soltanto tra 4-5 partite potremo capire chi siamo realmente”. È un Edoardo Soglia in versione pompiere, quello che commenta la terza vittoria filata del Caffè Pascucci Rimini (serie C, gir. C) in altrettante partite, a segno anche sabato contro la Ventil System Marignano (3-0), altro crocevia determinante per la salvezza.

Una sfida, quella contro gli uomini di Gramaccioni, da cui è emerso una volta di più il carattere del sestetto di Caleri, in grado di sopperire anche ad una brillantezza andata col passare dei minuti smarrendosi. “Quello lo si è visto anche nelle altre due gare, però nel terzo set di sabato, in cui siamo calati, è venuto fuori nuovamente, permettendoci di spuntarla”.

Eccellente l’impatto dei riminesi a questo campionato, non da meno quello del centrale giunto dal Bellaria, messosi in luce per l’efficacia dei propri attacchi (28 i palloni messi a terra fin qui) ed in particolare per le altezze siderali a cui colpisce la palla. “Sia io che “Cappe” (Davide Rossi, l’altro posto 3, ndr) veniamo serviti abbastanza, anche se poi ogni partita fa storia a sé. Perché se al centro ci murano a 3 bisogna cambiare gioco. Quello che mi piace di questo gruppo è proprio il fatto che non abbiamo un bomber, ma una squadra che può fare punto da tutte le zone del campo”.

La marcia della capolista prosegue sabato (inizio ore 18) a Villafranca, in casa del Volley Forlì, uno degli organici più quotati del girone: un bel banco di prova per testare la consistenza dei biancorossi. “Forlì è una di quelle che punta a salire, sarà difficile. Loro sono favoriti, però sarà importante sarà l’atteggiamento: se partiamo bene, allora potremo giocarcela”.

INTERVISTA AL MARTELLO DI BANCA DI RIMINI MICHELA FILANTI

Quando il talento non è tutto in un campione. Perché un fuoriclasse lo si vede anche dalla freddezza e dall’acume. Prendete per esempio Michela Filanti sabato, nel match vinto dalla Banca di Rimini (serie C, gir.C) 3-0 contro le padrone di casa della Lar Marignano. Era facile andare fuori giri dopo che le marignanesi avevano contenuto le sue diagonali mancine, la specialità della casa dell’ex schiacciatrice del Volley Club Cesena. Invece lei ha immediatamente resettato e altrettanto rapidamente cambiato registro, giocando pallonetti e piazzate. Risultato? 17 punti e terzo successo consecutivo per le riminesi.

“Più che altro in C la palla resta su parecchio – racconta la Filanti, nel cui curriculum figura anche una stagione ad Urbino nel 2007-‘08 – per cui dopo un po’ le avversarie ti prendono le misure e se continui a tirare forte, ti difendono e magari tu t’innervosisci, mentre loro si caricano. Invece mentalmente ti devi abituare che con la botta difficilmente fai punto al primo attacco. È tutta una questione di tensione mentale e amalgama”.

Che senz’altro inizia a intravedersi, come dimostra in parte il punteggio più netto delle prime due uscite, in cui le ragazze di Stefano Bertaccini l’hanno spuntata al tie-break. “Sabato siamo state più squadra e abbiamo commesso meno errori, anche se ancora ne facciamo un po’. Il muro-difesa sta crescendo, così come l’intesa tra le palleggiatrici e le attaccanti. Brave anche a mantenere sempre alta la concentrazione contro un sestetto che, nonostante gli zero punti in classifica, non era male”.

Se le idee circa le ambizioni stagionali sembrano piuttosto nitide (“sulla carta possiamo arrivare in alto”), queste si fanno meno chiare quando al martello classe ’81, rientrato “alla base” dopo 9 anni, le si chiede dell’Argenta, prossimo ospite al PalaRodari (si gioca sabato alle ore 18). “Era da un po’ di anni che non facevo la C, sto scoprendo questo campionato giorno per giorno. Ci aspettiamo una formazione che verrà da noi col coltello tra i denti. Più che a loro, dobbiamo però pensare a noi stesse e a non regalare punti”.

(nella foto, Edoardo Soglia in servizio)