Negozi aperti e bottiglie di vino pro Mussolini in aeroporto. Mangianti dice no


“Alcuni fatti che si stanno verificando, negli ultimi tempi, a Rimini e non solo, rendono bene l’idea di quanto sia importante continuare a tutelare gli ideali di libertà e partecipazione sociale, nonchè la memoria storica della Resistenza, e delle radici della Repubblica Italiana, di fronte ai revisionismi vecchi e nuovi.
Basta vedere come, nella giornata del Primo Maggio, resteranno aperti non solo tanti negozi, magari situati nella zona turistica e del passeggio, ma anche grossi centri commerciali, in cui la maggior parte dei lavoratori sono dipendenti, che si sono dovuti adeguare, contenti o no, a questa decisione. Mi domando, non è proprio possibile trascorrere una giornata l’anno senza fare gli acquisti? Ogni festività, anche quelle che ricordano momenti importanti della nostra storia o conquiste della società civile, deve diventare per forza un’occasione di consumismo? Credo che questi interrogativi siano più pregnanti di tante parole, forse retoriche, che si spendono in tali ricorrenze. E credo che sia importante, su questi, aprire un dibattito. Perchè è con questa forma strisciante di massificazione che si perdono, senza neppure rendersene conto, le tutele per le quali si è strenuamente lottato negli anni passati.
Solo apparentemente meno rilevante è la questione delle bottiglie con l’effige del Duce in vendita all’Aeroporto. Immagino che il negozio che le commercializza sarà privato, ma insiste comunque all’interno di una struttura pubblica, e per questo motivo credo che vadano presi adeguati provvedimenti. E’ una vergogna, e mi affianco incondizionatamente alla denuncia dell’Anpi, con la quale solidarizzo. E poi, al di là di questo, mi pare sia anche di cattivo gusto mostrare questa paccottiglia nostalgica, in quella che è una nostra importante porta d’accesso turistica. Mi aspetto risposte dalla società di gestione dello scalo ‘Aeradria’”.