La visita pastorale del Vescovo Lambiasi: le parrocchie di Auditore e Casinina


Il video di Icaro Rimini Tv:
GIOVEDI’ 10 DICEMBRE
ore 11.00 Visita ai malati
12.15 Pranzo al Centro Margherita
15.00 Incontro con il gruppo “Madri Cristiane”
17.00 Santa Messa a San Giovanni di Auditore
19.00 Veglia di preghiera in Auditore
Inizio ufficiale della Visita Pastorale
ore 21.00 Incontro assemblea con tutta la cittadinanza (salone parrocchiale a Casinina)
VENERDI’ 11 DICEMBRE
ore 21.00 incontro con i giovani
SABATO 12 DICEMBRE
ore 08.30/10.00 Lodi – Adorazione Eucaristica – Confessioni
10.00/12.00 Visita ai malati
12.00 Incontro con catechisti, animatori, coro
14.00 Stadio
15.00 Incontro con bambini, ragazzi catechesi
17.00 Incontro con il gruppo famiglie
ore 18.30 Santa Messa conclusiva a Casinina
_________________________________________________La scheda storica.
La storia di Valle Avellana si perde nei secoli. Chiesa e castello risalgono almeno al 1200. Il castello è motivo di contesa non solo tra Rimini e Urbino ma anche tra Comune e Diocesi. Fra intorno al 1255 il Vescovo di Rimini reclamò la giurisdizione temporale su diversi castelli e tra questi anche quello di valle Avellana. La parrocchia di San Giorgio di Valle Avellana probabilmente appartiene al plebanato di San Lorenzo in Trapole (cioè Tavoleto) almeno fino al 1376, quasi sicuramente era Fonte battesimale già nel 1565. Colpita gravemente dalla seconda guerra mondiale, la chiesa parrocchiale è stata riparata alla meglio e nel 1948, con contributi statali, è stata costruita una nuova chiesa nel fondo valle denominata “La celletta”. Nel 1980 è stata ampliata con il contributo finanziario della parrocchia di Morciano. L’eremo di santa Maria in Silvis si trova a circa un chilometro dalla casa di San Giorgio in Valle Avellana. Restaurata in modo radicale nel 2000, la chiesetta romanica è degli inizia del XIII secolo, semplice ed essenziale nella sua struttura di epoca romanica ha una sola navata e nella parete a destra dell’altare la copia di un affresco del 400.
Le controversie fra Comune di Rimini e diritti della Chiesa sono caratteristica anche della storia di Auditore. Le vicende si complicano con l’apparizione sulla scena dei Malatesta. Sul piano ecclesiale sembra che la chiesa dedicata allo Spirito Santo sorgesse fin dal 12esimo secolo insieme al castello. Il 1373 sembra essere la data in cui Auditore iniziò ad essere sede del Vicariato foraneo, quando le chiese di San Donato e San Martino furono unificate a quella del castello. L’importanza storica di Auditore durò circa fino alla fine del ‘700 quando Casinina inizia ad acquisire sempre maggiore rilevanza. Del vasto territorio soggetto ad Auditore oggi rimane San Giovanni, chiesetta restaurata di recente insieme alla casa canonica e utilizzata come eremo e luogo di preghiera.
La storia di Casinina è invece molto recente. In origine esisteva Santa Maria in Piandelmonte, situata in territorio urbinate e almeno per un certo periodo soggetta alla giurisdizione della Chiesa di Urbino. Agli inizi del 1900 la vecchia chiesa di Piandelmonte necessita di restauri radicali tanto che si decide di costruirla completamente nuova, nel comune di Auditore ma in territorio appartenente alla diocesi di Rimini. Il parroco don Oreste Tommasoni decide per Casinina. Il paese si è sviluppato a partire dagli anni Trenta con la costruzione della nuova chiesa con il suo elegante campanile che porta la data 1929.
Le pagine del settimanale Il Ponte:
Intervista a don Luigi Riva (Valle Avellana) e don Marco Foschi (Auditore,
Casinina, San Giovanni), parroci delle due comunità visitate dal Vescovo
Lungo il Foglia, dove l’avventura cristiana si rinnova con entusiasmo
SIAMO nelle Marche, provincia di Pesaro-Urbino, all’incrocio di quattro diocesi (Rimini, Montefeltro, Pesaro e Urbino), appartenenti a due Comuni: Auditore, con Casinina e San Giovanni, e Valle Avellana, in comune di Sassocorvaro.
Questa settimana la Visita Pastorale arriva qui, dando la precedenza alla vetustà dell’esperienza di don Luigi Riva, a Valle Avellana.
“Praticamente da quando sono diventato prete ho sempre vissuto qui, con questa mia gente. Sono arrivato come cappellano nel 1949 e vi sono rimasto come parroco dal 1956 ad oggi. Di cambiamenti ne ho visti tanti, ma sono stati sempre graduali e quindi indolori. Poi, al tempo dell’abbandono dei campi, da quassù, dove c’è la chiesa madre, la popolazione si è spostata sulla strada di fondo valle, per evidenti motivi di praticità. Così abbiamo pensato di costruire anche laggiù una cappellina abbastanza grande da poter accogliere i fedeli della domenica”.
Dalla storica chiesa a metà costa, dove don Luigi abita presso una famiglia, al fondo valle, ci sono alcuni chilometri; ma nonostante l’età (88 anni) l’Arciprete continua la spola fra le due chiese e, non di rado, si presta per piccoli favori di spesa e di trasporto per le persone anziane.
“Quassù non ci sono servizi pubblici, non ci sono negozi o uffici; così quando vado sullo stradone cerco di rendermi utile o trasportando in macchina con me le persone, o facendo per loro piccole commissioni. Qui non c’è molto lavoro pastorale da svolgere, ma non mancano le occasioni per testimoniare il Vangelo con la premura e l’attenzione ai bisogni degli altri”.
Don Luigi non sta più nella vecchia canonica (troppo oneroso per la parrocchia la ristrutturazione); così abita presso una famiglia, in un appartamentino adattato su misura per lui. La canonica e la graziosa chiesetta di Santa Maria in Silvis sono affidate alla parrocchia di San Lorenzo di Riccione, per le attività “extra moenia”.
A Casinina invece, ecco don Marco Foschi, giunto al servizio di questa Comunità lo scorso anno.
“A questa visita pastorale mi sono trovato un po’ impreparato, perché conosco poco la realtà in cui vivo, anche se mi sono ambientato veramente bene e giorno dopo giorno crescono le relazioni e l’amicizia con tante persone.
La nostra parrocchia è costituita da tre realtà, una volta parrocchie autonome: Auditore, che è il centro storicamente più antico e sede del Municipio, San Giovanni, sul colle, e Casinina a fondo valle. Complessivamente le tre comunità contano 1600 abitanti circa. A Casinina abita la maggior parte della popolazione del Comune; Auditore e San Giovanni, che hanno visto una forte emigrazione dalla campagna dal dopo guerra ad oggi, si ripopola sensibilmente in estate per il ritorno dei vecchi residenti che tornano al luogo natio a cui sono ancora molto legati.”
Arrivando da Rimini in questa valle si ha la sensazione di entrare in un mondo diverso, non solo per la distanza dalla riviera, ma anche per il clima culturale. È solo un’impressione o è anche realtà?
“Credo che Casinina e Auditore, anche se appartengono territorialmente alla diocesi di Rimini, si identifichino in maniera sostanziale con il territorio e la cultura del Valle del fiume Foglia; si tratta di un ambiente rurale perlopiù, dove si respira un forte senso di appartenenza e, al meglio della cultura marchigiana dell’entroterra, si uniscono molti aspetti tipicamente romagnoli. Con una battuta, direi che la fatidica frase “meglio un morto in casa che un marchigiano dietro la porta….” possa tranquillamente essere messa in pensione… . Ciò che potrebbe sembrare una limitazione si trasforma in valore, garantendo la conservazione delle buone e belle tradizioni di queste comunità. Tuttavia, pur essendo sfavoriti dalla distanza, io cerco di ravvivare il senso di appartenenza alla diocesi di Rimini. Sicuramente questa visita pastorale prolungata ci aiuterà a rinsaldare questo legame”.
In che modo la parrocchia contribuisce al mantenimento di questi valori tradizionali e al clima di appartenenza?
“Per quel che ho potuto vedere fino ad ora, credo che le feste patronali siano un grande momento di incontro fra tutti gli abitanti della zona e occasione di ritrovo di molti ex-abitanti. Se c’è forte legame culturale di tradizioni, alla parrocchia va riconosciuta la sua funzione aggregante. Attualmente facciamo quattro feste patronali: Santa Maria Bambina l’8 settembre e Santa Rita il 22 maggio a Casinina; San Nicola (anche se la chiesa è dedicata allo Spirito Santo) la seconda domenica di settembre ad Auditore; La Madonna Addolorata la prima settimana di settembre a San Giovanni. C’è da dire che tutte sono preparate con grande attenzione e con ottima partecipazione. Ma il vero fiore all’occhiello è la festa della Madonna del Giro che ogni 10 anni viene festeggiata, poiché unisce 10 parrocchie del territorio. È un evento memorabile che coinvolge tutti gli abitanti della valle, i quali per un anno ospiteranno il quadro della Madonna e svolgeranno una serie di eventi ad essa collegata. A Casinina tornerà nel 2016”.
Data la tua breve esperienza qui a Casinina non pretendiamo una descrizione dettagliata della vita pastorale della Comunità, ma, per brevi cenni, quali sono i punti cardini su cui avete incominciato a lavorare?
“Il cammino intrapreso da circa un anno sta facendo leva sulla riscoperta della fede e della identità cristiana, nella consapevolezza che, come pietre vive, siamo protagonisti della vita ecclesiale e sociale.
Al centro del percorso abbiamo posto la celebrazione dell’Eucaristia per cui la domenica diventa il momento più prezioso per sperimentare, approfondire ed esprimere la nostra identità di cristiani. In secondo luogo si viene riscoprendo la vita spirituale, quale anima di ogni esperienza ecclesiale, che permette di entrare nell’orizzonte dello Spirito, vero protagonista della vita della Comunità. In questa direzione vengono fatte due proposte: un incontro settimanale di approfondimento sulla parola di Dio e l’adorazione eucaristica giornaliera.
C’è poi il tema dell’Iniziazione cristiana. La dimensione educativa gode di un’attenzione privilegiata. Si constata a più riprese che il contesto familiare non riesce a offrire una sufficiente iniziazione alla fede, e dunque stiamo lavorando sia per rafforzare e approfondire la preparazione di educatori e catechisti, sia per incontrare i genitori (da settembre è nato il gruppo famiglie).
Vorrei inoltre segnalare il gruppo «Madri Cristiane», che ho ribattezzato “gruppo Nicodemo: ri-nascere è sempre possibile”, fondato addirittura nel lontano 1930. Attraverso un incontro mensile il gruppo promuove l’approfondimento di tematiche legate alla vita di fede e stiamo organizzando la visita ai malati e agli anziani soli. Ma ci sono anche altre realtà che fanno sperare in un futuro migliore, non ultime le attività sportive che raccolgono un bel numero di ragazzi: io stesso, oltre a partecipare direttamente ai vari tornei di calcetto estivi, da aprile sto promuovendo un corso di pallacanestro che registra un crescente entusiasmo. Il rapporto poi con le società di calcio è splendido, all’insegna di una collaborazione molto forte. In giugno abbiamo organizzato una manifestazione che ha coinvolto i bambini di tutta la valle con due calciatori di serie A, Sergio Floccari e Nando Coppola. Un successo incredibile!”.
Con la parrocchia assai vasta territorialmente e con gli impegni fuori, riesci a mantenere i contatti con tutti?
“Come è consuetudine, visito personalmente tutte le famiglie per la benedizione prima di Pasqua. Poi, oltre all’incontro domenicale, c’è una grande proliferazione di momenti aggregativi come pellegrinaggi, gite, uscite sportive o naturalistiche, feste e serate. La parrocchia cerca di favorire anche questi momenti, poiché realizzano con molta naturalezza un clima di familiarità e di condivisione altrimenti irraggiungibile. Da ultimo, cioè da appena due mesi, è nato il giornalino parrocchiale: «La freccia del Trifoglia» che viene consegnato a tutte le famiglie. Lo riteniamo uno strumento prezioso per far comprendere la dimensione comunitaria e vitale dell’esperienza di fede”.
Da Casinina a Valle Avellana, da Auditore a San Giovanni… si prega di mettete le cinture di sicurezza perché si sta decollando…
Egidio Brigliadori