Prostituzione. Operazione ‘Squillo’, la Papa Giovanni esprime soddisfazione


La Papa Giovanni XXIII, per voce del responsabile generale Giovanni Ramonda, esprime soddisfazione per l’esito dell’Operazione “Squillo” condotta dalla Polizia riminese (vedi notizia delle 17.03).
Il commento di Ramonda:
L’associazione Papa Giovanni XXIII, ancora una volta si congratula con la Polizia di Stato della Questura di Rimini in seguito alla brillante operazione anti-prostituzione conclusa quest’oggi.
Rimini, come dimostrato sin dal 1998 rimane uno degli esempi più significativi, in Italia, di ferma volontà da parte delle forze dell’ordine, nel voler contrastare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione. Ricordiamo l’azione voluta dal Questore Pezzano, di due mesi addietro, che ha permesso di liberare le strade, infliggendo un duro colpo alla criminalità.
D’altro canto, questa operazione, dimostra che per debellare efficacemente la criminalità, è necessaria una precisa azione investigativa, come quella condotta dalla Squadra Mobile della questura di Rimini guidata dal dirigente Sabato Riccio. La squadra mobile di Rimini, ha al suo interno degli uomini con un’esperienza ormai decennale in questo campo, che vanta numerose e importanti azioni che in questi anni ha contribuito alla liberazione di centinaia di vittime e l’arresto di numerosi gruppi criminali.
In questi giorni in cui fa fortemente discutere l’approvazione del disegno di legge, presentato dal Ministro Carfagna, da noi tanto atteso, questa operazione dimostra chiaramente che le forze dell’ordine sono in grado di contrastare la criminalità che gestisce la prostituzione forzata.
Quindi non si deve aver paura di scegliere di portare avanti la lotta al commercio del corpo umano con l’introduzione del divieto della prostituzione e la punizione del cliente, se il tutto è accompagnato da una precisa volontà politica ed un forte impegno investigativo teso a sgominare le tante realtà criminali presenti sul nostro territorio, che sempre più si arricchiscono attraverso questo business, oggi uno dei mercati illegali più redditizi sia in Italia che nel mondo.
Non dobbiamo altresì dimenticare, che il contrasto da parte delle forze dell’ordine, deve essere sempre accompagnato, da una precisa proposta alle vittime di poter essere inserite in un programma di protezione e reintegrazione come previsto dall’art 18 del Testo Unico sull’immigrazione del 1998.
Beneficiando di questa normativa l’Associazione, negli ultimi 15 anni, ha potuto liberare circa 6000 schiave e dar loro una vita nuova.
Rimini, 15 settembre ’08 Il responsabile Generale
Dott. Giovanni Ramonda