Il calcio balilla, una passione per molti, per qualcuno una ragione di vita


Gancio, foto, frullare, palla contesa palla alla difesa. Un gergo che tutti conoscono, perché il calcio balilla resta uno dei giochi più universali e appassionanti. Un appassionato era, ad esempio, l’ex sindaco di Cattolica Gianfranco Micucci, che a biliardino si giocò un busto di Marx col collega Masini di Riccione. E a Cattolica nel 2004 organizzò il balillone, una partita da guinness con volti noti alle manopole. Ma c’é anche chi con il calcio balilla ha dato una svolta alla propria vita.
Come l’imprenditore riminese Ferruccio Quadrelli, titolare della New Games, ditta di noleggio e riparazione di attrezzature da sala giochi.
Nella vita di Quadrelli, non vedente, il calcio balilla ha segnato una svolta decisiva. Quasi mezzo secolo fa, si rese conto di essere perfettamente in grado di riparare i caclio balilla, che si stavano diffondendo nelle osterie. E l’attività, oltre a dargli soddisfazione, si mostrò anche redditizia.
“Il primo mese, portai casa duecentomila lire – racconta – mi sembrava di toccare il cielo con un dito”.
Da lì, Quadrelli fondò un’azienda che, con biliardini e videogiochi, ha raggiunto anche le Marche e il territorio romagnolo.
E ancora oggi il calcio balilla ha il suo mercato, spiega, perché é un gioco che piace a tutti.
“Piace ai giovani perché fa rumore”. Ed é un rumore che non si può imitare: “Ne sono anche nate anche versioni elettroniche, spiega Quadrelli, ma non hanno preso piede”.
E’ un gioco semplica da giocare, ma anche da gestire: “Anche il gestore di un bar può ripararlo, e oggi ne esistono anche versioni più semplici senza gettoniera, per il mercato casalingo”.
E dopo quasi mezzo secolo a riparare, vendere e noleggiare calcio balilla, Quadrelli sente di dover ringraziare quello spagnolo che nel ’37, convalescente per le ferite rimediate nella Guerra Civile, ideò un modo per permettere anche ai feriti e ai mutilati di giocare a calcio.
“Ho sentito la notizia alla radio – racconta – quell’uomo sì che lo devo ringraziare. A me il calcio balilla ha dato la vita”.