Riforma Moratti e insegnanti di sostegno. I problemi nel riminese
Nonostante si cerchi di rimediare alla mancanza di insegnati specializzati, per esempio, il dato reale cioè la presenza di studenti “speciali”, rimane, e quindi anche la necessità di attivarsi per accoglierli e integrarli.
Accanto ai cambiamenti macroscopici in atto, infatti, ci sono problemi meno noti all’opinione pubblica ma significativi per gli addetti ai lavori.
Ascoltiamo Luca Ugolini, del servizio scuola dell’associazione Papa Giovanni 23esimo.
Sono 32.967 gli alunni iscritti agli istituti riminesi di ogni ordine e grado, dalla scuola materna, rinominata scuola dell’infanzia, alla scuola secondaria di secondo grado, le vecchie superiori. Di questi, 627 sono disabili. Secondo la normativa vigente in materia scolastica, con l’introduzione della riforma, per gli insegnanti di sostegno non ci sono cambiamenti: si continuerà ad attribuire 1 insegnante ogni due alunni portatori di handicap. La legge è chiara, ma la sua attuazione pratica dimostra che le scuole non sono preparate perché non possiedono tutti gli strumenti didattici e le risorse umane necessarie: 1 insegnante ogni 7 alunni disabili è la media riminese di questo anno scolastico. Almeno fino a questo momento.
Sentiamo Demetrio Cava, dirigente CSA di Rimini.