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Nazionale

La LIPU contro il cemento sullo Jonio: 'no a Rimini di serie B'

In foto: La 'Riminizzazione' é un concetto ancora attuale. Per l'allarme cemento sulla costa jonica lucana, legato alla costruzione di cinque porti e la realizzazione di strutture per oltre 30.000 posti letto, si rischia di trasformare meno di 40 km di litorale, in alcuni tratti ancora vergine, in una "Rimini di serie B":
La 'Riminizzazione' é un concetto ancora attuale. Per l'allarme cemento sulla costa 
jonica lucana, legato alla costruzione di cinque porti e la realizzazione di 
strutture per oltre 30.000 posti letto, si rischia di trasformare 
meno di 40 km di litorale, in alcuni tratti ancora vergine, in 
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lun 15 set 2003 22:17 ~ ultimo agg. 00:00
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parole della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) che intende portare
all’attenzione dell’opinione pubblica la distruzione delle coste
italiane.
Nel breve tratto jonico della Basilicata, fa presente l’associazione in un dossier, sono presenti ben 5 siti di
importanza comunitaria di cui uno di protezione speciale.
Numerose sono le specie faunistiche di importanza
conservazionistica presenti nella piana del metapontino. In tal
senso si citano la lontra , ancora presente
negli alvei fluviali e documentata anche recentemente (24 aprile
2003), la tartaruga marina Caretta caretta che ha nidificato
sulle spiagge di Policoro nei primi anni ’90 e l’eccezionale
osservazione di un esemplare di Foca monaca nel 2002.
Numerose
inoltre le specie di uccelli presenti mentre per quanto riguarda
gli habitat sono classificati con uno stato di conservazione che
va dal buono al significativo all’eccellente.

Quasi un paradiso naturale minacciato ora da “un’intensa
attività di programmazione che pare estemporanea e non
coordinata” e che, secondo la Lipu, “non sembra tenere in debito conto né delle
valenze naturalistiche dell’area né dell’impatto sull’ambiente”.
Invece questi scarsi 40 km di litorale sarebbero
caratterizzati da “un potenziale sviluppo armonico e auspicabile
turismo di qualita’”, sostiene l’associazione.
Creare una sovrabbondanza di strutture turistiche lungo la
costa jonica lucana, quindi, significa inquinamento,
aggravamento dell’erosione della costa, salinizzazione della
falda. Realizzazione di porti e villaggi turistici, aumento dei
lidi attrezzati e relative infrastrutture velocizzerebbero
ulteriormente il depauperamento della biodiversità costiera,
sostiene la Lipu, con perdita, in alcuni tratti, di determinati
habitat dunali e retrodunali, anche di notevole interesse
ambientale.
A tutela del patrimonio é nato il Comitato di Difesa della
Costa Jonica Lucana e degli interessi dei suoi abitanti che ha
realizzato un manifesto per il quale “i progetti che si
intendono realizzare sono fortemente condizionati da interessi
privati e collusioni politiche che nulla hanno a che fare con
l’interesse dei cittadini”. In una petizione si chiede inoltre
che venga fermata la programmazione e progettazione “delle mega
strutture turistiche previste su tutto il litorale jonico
lucano”; che non venga realizzato alcuno dei porti canale
previsti sulle foci di tutti i fiumi; che venga condotta un’attenta analisi sul rapporto tra turismo e consumo e fabbisogno
idrico. La questione viene giocata anche nelle aule di tribunale
(Tar) e a livello politico. “Il dibattito – conclude la Lipu –
é ancora aperto”.