Indietro
menu
Politica Riccione

Il PD di Riccione attacca: ultimi per turisti stranieri e si spende per altro

In foto: Riccione
Riccione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 7 feb 2018 18:02 ~ ultimo agg. 18:09
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Sui dati turistici che vedono Riccione segnare il passo per l’arrivo di turisti stranieri il Partito Democratico riccionese parla addirittura di numeri “offensivi” per la tradizione della Perla Verde.

“Questa volta le perdite sono solo per Riccione, relegato nel 2017 all’ultimo posto per arrivi e presenze turistiche, non solo sulla Riviera nostrana, ma dell’intera zona, da Ferrara a Cattolica. Non lo dice il Partito Democratico, ma i dati Istat pubblicati dalla Regione Emilia Romagna. Tra gennaio e dicembre 2017, Riccione ha perso 16.293 presenze estere e 1733 arrivi stranieri, unico Comune ad avere il segno ‘meno’ in entrambe le categorie. Non solo, con queste performance al contrario, siamo il Comune all’ultimo posto per ‘peso’ della componente estera sul turismo: appena il 16,6 per cento. Un numero che offende la storia del turismo della Perla Verde, come vocazione la più internazionale, la più chic, la più innovativa, la più glamour, e per questo capace di attrarre molto più della concorrenza vicina e lontana il target estero. In un 2017 magrissimo per Riccione a guardare le cifre Istat, spicca il tonfo sui mercati tradizionalmente nostri, a partire da quello tedesco. Un tonfo che trova poche spiegazioni, se non quella della scarsa o nulla capacità di incidere promozionalmente e con interventi mirati da parte dell’amministrazione comunale su quei mercati”.

Sul capitolo spese: “Si spendono 650 mila euro (sic!) per i festeggiamenti di Natale e Capodanno su un mese- dicembre- che vale l’1,5 per cento delle presenze complessive dell’anno; si realizzano eventi che, ad essere buoni, hanno una portata e un’attrattività regionale. Si tenta di andare in televisione ad altissimi costi, anziché di cercare fasce turistiche benestanti all’estero.
La risposta del Comune, dunque, è quella di tirarsi indietro da ogni attività promozionale all’estero, rinunciando a qualsiasi strategia in grado di presentarci al di fuori dai confini attraverso una programmazione di qualità che sia in linea con le aspettative degli investitori privati che sul versante dell’innovazione dei servizi in grado di attrarre visitatori da fuori (es. bike hotel) hanno investito e stanno investendo”.