Indietro
menu
Rimini Vita della Chiesa

Il Sì di suor Laura. Una vocazione che illumina

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 8 gen 2017 22:26 ~ ultimo agg. 10 gen 13:06
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min Visualizzazioni 1.996
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Giornata di festa e di gioia per la comunità delle suore Clarisse del monastero di San Bernardino di Rimini. In Basilica Cattedrale è stata celebrata, con la messa presieduta dal Vescovo Monsignor Francesco Lambiasi, la professione perpetua di suor Laura Pagliani. Una vocazione alla clausura nata e cresciuta in questa giovane donna di 31 anni, arrivata a Rimini qualche anno fa dalla sua Formigine (Mo)  per studiare alla facolta’ di moda e che oggi ha detto di fronte alle consorelle, alla sua famiglia,  al vescovo e alla chiesa riminese il suo Si definitivo a Dio. In tanti hanno partecipato, commossi , alla liturgia e hanno accompagnato suor Laura con la preghiera. Le Clarisse e Laura avevano chiesto a chi desiderasse fare una regalo di contribuire al fondo per il lavoro che la diocesi ha istituto per dare nuova dignita’ a persone in difficoltà rimaste senza occupazione.

[kaltura-widget uiconfid=”30012024″ entryid=”0_daikdy5m” width=”400″ height=”145″ /]

Questa l’intervista rilasciato da suor Laura al settimanale Il Ponte, che aveva bazzicato come giovane redattrice al tempo della scuola.

Quando dalla redazione de il Ponte mi è stata chiesta una breve testimonianza in occasione della mia professione solenne, ho avuto un po’ di perplessità: ehm dunque, e ora che cosa dico? Scrivere partendo dall’Adamo ed Eva della mia storia mi sembrava poco appassionante, e perciò tergiversavo… per fortuna la scintilla d’avvio è arrivata parlando con una sorella: ma Laura pensa a che cosa vorresti dire al Signore! Al Signore? Bè gli direi… grazie!
Ecco allora che questa è la prima parola da scrivere qui e nella mia storia: un ringraziamento stupito al mio Signore, appassionato di me e della mia vita.
Grazie per avermi fatto crescere assieme a mia sorella Eleonora nella casa di papà William, mamma Donatella e dei nonni.
Grazie per gli anni di parrocchia a Formigine, da cui provengo. Grazie perché crescendo, Tu non ti sei accontentato di farmi respirare la fede “di famiglia”, ma hai messo alla prova il mio personale desiderio di fede, donandomi, negli anni dell’università a Rimini, un gruppo di amici con cui crescere nelle relazioni e nella tensione verso uno sguardo da cui mi sentivo sempre guardata per prima.
Grazie per la pazienza negli anni in cui Tu sapevi sempre dov’ero e io invece un po’ meno, ma mi hai amata e attesa.
Grazie perché nel cucire e scucire le “mie cose” hai condotto i miei passi al portone del Monastero delle Clarisse di vicolo San Bernardino 26, spalancando così anche le porte di ciò che custodiva il Tuo cuore e il mio, con l’incontro delle sorelle e dei fratelli che lì ho trovato.
Grazie perché in sei anni e mezzo di conoscenza mi hai fatto sperimentare che la vita con Te e le sorelle è sempre Grazia da accogliere e che se mi chiami a un sì per sempre è perché Tu me lo hai chiesto e perché Tu me ne dai la Grazia.
Infine ringrazio te, don Giovanni Tonelli, e la redazione de il Ponte, perché mi avete dato l’opportunità di capire che alla fine si può far fatica a interrompere i “grazie”…