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Icaro Sport

La Patagonia di corsa in 20 giorni: per il Team di Impossible to Possible la missione è compiuta

In foto: Arrivo - Attraversata del deserto della Patagonia
Arrivo - Attraversata del deserto della Patagonia
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 30 gen 2015 16:36 ~ ultimo agg. 16:37
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Il team composto dal riccionese Stefano Gregoretti e dai canadesi Ray Zahab e Ryan Grant ha compiuto, in semi-sufficienza ovvero con il solo supporto di acqua e cibo da parte dell’equipe dell’associazione no profit I2P, il coast to coast dall’Oceano Atlantico all’Oceano Pacifico sfidando il più vasto deserto del continente americano.

Partiti il 7 gennaio dalla costa dell’Atlantico, in Argentina, il 26 gennaio hanno alzato insieme le braccia al cielo rinfrescandosi i piedi nelle acque del Pacifico, in Cile. Per due settimane hanno corso sopportando temperature superiori ai 45 gradi e folate di vento e tempeste di sabbia. Dopo qualche giorno il triatleta Ryan Grant ha dovuto abbandonare l’impresa a causa di una forte infiammazione alle bandellette ileotibiali, continuando il viaggio come membro attivo del team di supporto e tornando a correre le ultime tappe.

Stefano Greoretti e Ray Zahab hanno proseguito coprendo circa 60 km al giorno e bevendo 7 litri di acqua al giorno per non essere sopraffatti dalla disidratazione. La mattina iniziava con i primi 30/40 km, al pomeriggio il resto, dopo un frugale pasto composto principalmente da riso, legumi olio e parecchio sale. Una corsa non veloce agile e con un ritmo che potesse permettere una tale resistenza nei giorni.  Il sole cocente non li ha risparmiati da leggere ustioni sulle parti più esposte del corpo dalle spalle alle caviglie.

Per i tre si è trattato di un’esperienza davvero emozionante sia per la bellezza della natura: arida e stepposa sino alla Cordigliera delle Ande e poi verdeggiante e rigogliosa nell’ultimo tratto. Sono rimasti affascinati dalle popolazioni incontrate, dalla loro spontaneità e ospitalità. Hanno conosciuto allevatori, coltivatori, eremiti e giocato con tantissimi bambini. Hanno raccontato la loro esperienza e quanto raccolto durante le loro soste ai tantissimi studenti delle scuole americane e canadesi che seguono in classe le imprese educative e motivazionali degli ambasciatori di Impossible to Possible. Un format dedicato particolarmente ai giovani, che è stato avviato per la prima volta in Europa in Italia da Stefano Gregoretti, che con 5 ragazzi italiani ha percorso in 5 giorni 300 chilometri attraverso le Alpi.

La loro magnifica avventura è stata documentata dal fotografo Jon Golden e da altri operatori del National Geographic che ne realizzeranno un documentario.

“Bagnarsi i piedi nell’acqua del Pacifico è stata un’emozione difficile da spiegare – ha affermato Stefano Gregoretti -. Sicuramente occorreranno giorni per metabolizzare il tutto, per riprendere i chili persi e rendersi conto di quanto questo viaggio sia stato seguito con entusiasmo, con la voglia da parte di tanti di mettersi in gioco e spostare più “in là” la propria forza di volontà. Sono molto soddisfatto di quanto fatto, ma non la reputo una impresa eccezionale, penso che la vera fatica sia stare seduti alla scrivania o fermi in fabbrica. Noi ci siamo divertiti”.

“Un ringraziamento speciale – si legge in una nota del team – va ad un’azienda tutta romagnola che ha aiutato a sostenere questa impresa: Riccione Piadina. Roberto Bugli, patron dell’azienda che ha spedito anche sullo spazio la piada, ha da subito creduto nel progetto promosso in Italia da Gregoretti e Zahab perché a sostegno di una vita sana e riguardanti le giovani generazioni.

Un sostegno fondamentale è arrivato anche dagli sponsor tecnici Agisko, per il supporto alimentare durante la corsa (gel e barrette), New Balance per la fornitura costante di scarpe, Ferrino, fornitore tecnico di sacchi a pelo e tende e Trebarrabi back to basic, per la comodità dei suoi capi post corsa”.