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Sicurezza sul lavoro

Tragedia sul lavoro a San Giovanni: "non si può morire per lavorare"

In foto: sindacati
sindacati
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mar 21 Ott 2025 09:10 ~ ultimo agg. 09:24
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La CGIL, la CISL e la UIL della Provincia di Rimini esprimono profondo cordoglio e si stringono attorno alla famiglia del lavoratore vittima della tragica caduta dal tetto di un capannone, avvenuta ieri a San Giovanni in Marignano. Di fronte all'ennesima morte sul lavoro che colpisce la nostra provincia, i sindacati ribadiscono “non si può e non si deve morire per lavorare”. Il bilancio degli infortuni nel nostro territorio riflette una situazione di criticità. La Provincia di Rimini ha già registrato 3.475 denunce di infortunio nei primi otto mesi del 2025: una dimensione impressionante che, unita all'aumento delle malattie professionali, è il segnale che la sicurezza non è un elemento strutturale dei modelli organizzativi d'impresa, ma un obbligo formale, troppo spesso eluso. Le organizzazioni sindacali confederali richiedono un cambio di passo deciso: "Le istituzioni e gli enti preposti in Provincia di Rimini (AUSL, Ispettorato del Lavoro) devono garantire una presenza capillare e controlli più serrati ed efficaci sui luoghi di lavoro, con particolare attenzione ai settori dove si concentrano i rischi maggiori. È fondamentale che l'investimento in formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro sia continuo, certificato e che non si riduca a una mera formalità burocratica"- affermano. I sindacati richiedono inoltre  la convocazione immediata di un Tavolo Territoriale sulla Sicurezza, per dare concretezza agli obiettivi previsti nell'ambito del Patto per il Lavoro e il Clima Regionale

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