Sottoscritto protocollo legalità, ma nella white list ancora poche aziende


Uno strumento preventivo, sottoscritto dalla Conferenza dei sindaci, teso a scoraggiare le infiltrazioni malavitose sul territorio.
Si contano ancora sulle dita le aziende riminesi che si sono iscritte in prefettura alla white list, la lista su iscrizione volontaria, che certifica il loro essere imprese pulite e che permette anche di ottenere vantaggi per l’accesso al credito. Lo strumento, entrato in vigore a metà agosto, si spera abbia nuovo impulso dal protocollo d’intesa per la legalità sottoscritto questa mattina in provincia per scongiurare infiltrazioni malavitose, garantire la regolarità negli appalti pubblici e nella fornitura di servizi, ma anche una maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro. Un impegno concreto di prefettura e amministratori locali, preso anche dalle associazioni di categoria e dai sindacati. “Sono segnali importanti di una prevenzione che vuole essere portata sul nostro territorio – spiega Claudio Palomba, prefetto Rimini – perché in un momento come questo non occorre nascondere che i tentativi di infiltrazione o di riciclaggio possono esserci“. “Il nostro è un territorio – aggiunge il presidente della provincia di Rimini Stefano Vitali – che con le sue migliaia di imprese, 2.400 alberghi più di mille ristoranti, è più soggetto di altri ad infiltrazioni. E in un momento di crisi economica come questo dobbiamo tenere la guardia alta, non possiamo permetterci di negare il problema per pudore o per il timore di venire giudicati”. “Il nostro – aggiunge Vitali – è ancora un tessuto sano e può uscire dalla crisi in modo più pulito di quando ci è entrato. Soprattutto per quello che riguarda gli appalti pubblici, nel rapporto con i privati dobbiamo essere i primi come amministratori ad essere bianchi e trasparenti. Le imprese devono essere pulite ma noi dobbiamo dare una mano a queste aziende e non rimanere ferme nei meandri della burocrazia, della complicazione.
Un protocollo pensato soprattutto come arma preventiva, perchè – ha sottolineato il prefetto – se in campo entrano le forze di polizia vuol dire che è già tardi. Forze dell’ordine che con alcuni responsabili stanno seguendo un progetto di formazione specifica alla Dia di Bologna per la mappatura delle infiltrazioni malavitose sul territorio riminese. Continua, intanto, ad essere molto alta l’attenzione sulle compravendite sospette di alberghi, che ha già portato dei risultati, ma i controlli non si fermeranno al ricettivo. “Avevamo iniziato con il settore alberghiero, ma a breve proseguiremo con gli esercvizi commerciali e nel settore edile.