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Sempre meno ‘stragi del sabato sera’. Più stanchezza, meno alcol

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Ven 25 Gen 2013 10:07
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l’anno scorso in Italia sono stati 362 gli incidenti gravi avvenuti nelle notti del fine settimana con almeno un under 30 tra i conducenti: 203 i morti e 636 i feriti. Nel 2000 le vittime furono 917, scese a 421 nel 2011 con un calo del 54%.
In prevalenza il fenomeno riguarda il Nord, ma il fenomeno cresce nelle regioni del Sud. Nello specifico, gli incidenti classificabili come “stragi del sabato sera” nel nord sono stati 194 pari al 53%, (50 in Lombardia, 46 in Emilia Romagna, 32 nel Veneto). Il 21% al centro con 75 episodi, (32 nel Lazio e 24 in Toscana) e il 26% al sud, con 93 indicenti, proprio dove il fenomeno fino a qualche anno fa era praticamente inesistente, (27 in Sicilia e 23 in Puglia, 16 in Campania). 22 incidenti gravi che hanno causato 5 morti e 43 feriti. Nello specifico della Romagna, si contano 10 incidenti a Forlì – Cesena con 3 vittime, 8 a Ravenna con una vittima e 4 a Rimini con una vittima.
La presenza di alcol o droga è stata accertata solo nell’11% degli incidenti gravi; le fuoriuscite per sbandamento di un veicolo che ha fatto tutto da solo sono state ben 189, il 52%: sintomo probabilmente di stanchezza da parte del conducente.
Commenta il presidente di ASAPS Giordano Biserni: “Pensate ai telegiornali a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ‘90, quando le mamme antirock sfidavano le lobby dei locali notturni costringendo le amministrazioni a far chiudere le balere alle due del mattino, anziché alle 4.
A quei tempi la strage del sabato sera era un fenomeno preciso: auto di giovani che si schiantavano contro muri, alberi, altri veicoli. Le cause? Le solite: confidenza con l’alcol, stanchezza, velocità. E morti, tanti morti, tutti giovani”
.
Oggi il fenomeno è ridimensionato, ma grazie a cosa?
“Le nuove e più severe norme, i decuplicati controlli con l’etilometro e le campagne come Brindo con prudenza della Fondazione ANIA con la Polizia Stradale, hanno dato i loro frutti.
Ora si tratta di mantenere questi modelli e questa tensione, perché al minimo abbassamento della guardia la tendenza potrebbe tornare a far segnare cattivo tempo”
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Quanto alla Romagna: “Un ridimensionamento veramente sorprendente se si considera che in quei “mitici anni ‘80” in Romagna si contavano mediamente 4-5 vittime nelle notti di ogni fine settimana e non in un anno”.
www.asaps.it

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