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Scuola. Maggioranza compatta contro la riforma Gelmini

di Redazione   
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Gio 18 Set 2008 16:10 ~ ultimo agg. 12 Mag 16:03
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La nota del consigliere regionale, Roberto Piva

Un no deciso al provvedimento dell’esecutivo Berlusconi che annuncia «drastici tagli nel mondo della scuola: 7miliardi e 800milioni di euro in tre anni, 87mila insegnanti in meno e 42mila lavoratori di personale Ata»; la richiesta ai parlamentari e alle forze politiche dell’Emilia-Romagna «di attivarsi affinché siano apportate sostanziali modifiche al Decreto nel corso dell’iter di conversione in legge»; la sollecitazione alla Giunta Regionale «affinché metta in campo ogni intervento per dissuadere il Governo».

La maggioranza di centrosinistra che governa la Regione Emilia-Romagna si schiera compatta contro i tagli annunciati in questi giorni dal ministro Gelmini: la Risoluzione presentata oggi in Conferenza dei Presidenti di Gruppo – primo firmatario il Presidente del Gruppo Pd Marco Monari – è stata infatti sottoscritta dai Presidenti dei Gruppi di maggioranza e dai Consiglieri del Partito Democratico, dei Verdi, Partito dei Comunisti italiani, Partito della Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e Sinistra democratica e verrà illustrata nell’Assemblea Legislativa della settimana prossima, martedì 23 settembre.

Le forze politiche che hanno firmato il testo si schierano così a fianco delle famiglie e dei lavoratori che vengono colpiti pesantemente dagli effetti del provvedimento che prevede il ritorno al maestro unico e la riduzione del tempo scuola a 24 ore e, si legge nella Risoluzione, «impegnano la Giunta Regionale a chiedere al Governo, anche attraverso la Conferenza delle Regioni, che nel percorso di iter di approvazione del decreto siano previste ampie e approfondite audizioni degli enti locali, del mondo della scuola, delle associazioni dei genitori».

«Ci troviamo di fronte a tagli indiscriminati della spesa pubblica, che denotano scarsa conoscenza dello spreco della finanza pubblica e degli ambiti che invece chiedono più investimento – spiega il consigliere Roberto Piva – Il taglio degli insegnanti viene presentato dal ministro Gelmini come una misura antispreco, ma in realtà porterà alla scomparsa del tempo pieno e alla chiusura di un gran numero di scuole nei comuni piccoli. Saranno penalizzati inoltre gli insegnanti di sostegno, compromettendo innanzi tutto i ragazzi che hanno bisogno di più aiuto, e più in generale l’intera tenuta delle classi».

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