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Scuola e università: marcia indietro di Berlusconi, niente polizia

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Ven 24 Ott 2008 12:37
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Marcia indietro di Silvio Berlusconi, non avrebbe mai parlato di polizia nelle università e nelle scuole occupate per protesta, occupate per le proteste contro i decreti Gelmini e Brunetta. Il premier avrebbe solo sottolineato la necessità che lo Stato garantisca il diritto di chi vuole studiare.
Le sue affermazioni, due giorni fa, avrebbero provocato non pochi malumori tra gli alleati, Lega e An, E Berlusconi, da Pechino, dove partecipa ad un vertice, ha usato la forula del “sono stato frainteso” per fare marcia indietro. Non fanno marcia indietro invece gli studenti in tutta Italia, che continuano a protestare per le nuove norme introdotte dalla ministra Mariastella Gelmini sulla scuola, in particolare sui tagli, e nelle università dal ministro Brunetta. Oggi pomeriggio, la ministra Gelmini incontrerà le associazioni degli studenti. In moltissimi atenei gli studenti, insieme ai docenti, hanno inscenato manifestazioni, proteste, lezioni all’aperto e forme di autoistruzione.
La Rete delgi studneti, in un comunicato, smentisce la tesi di Berlusconi, che dietro alle proteste ci siano “facinorosi e giornali”. Scrivono che “apprendiamo questa mattina dal presidente del consiglio Berlusconi che esistono nel movimento per il cambiamento della scuola e delle università dei gruppi di facinorosi che ricevono supporto dalla stampa. Così non ci è sembrato in questi giorni di grandi mobilitazioni, dove centinaia di migliaia di studenti sono scesi in piazza e hanno occupato i luoghi pubblici pacificamente, senza atti di violenza e di vandalismo. Chiediamo al ministro Maroni e al ministro Gelmini che venga rispettato il diritto di manifestare e di esprimere le proprie idee”.

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