Sciopero Cgil. Cisl ribadisce le critiche, solidale la UIL. Blitz del Paz


Il sindacato è stato preso di mira per le critiche ai sindaci che hanno aderito allo sciopero della Cgil e per un atteggiamento ritenuto poco deciso nei confronti della manovra del Governo. All’arrivo degli attivisti, armati di megafono, maschere e fumogeni, la sede era chiusa.
La Cisl, a commento del blitz, parla di un atto sbagliato e “non rispettoso delle posizioni di un’organizzazione che rappresenta a Rimini migliaia di lavoratori e pensionati”. Il sindacato ribadisce poi la propria critica alle amministrazioni locali scese in piazza ricordando che “chi è eletto dai cittadini dovrebbe restare super partes”. Infine ricorda anche la propria contrarietà alla manovra ma critica, in questa fase economica, l’uso dello sciopero. Sabato 10 settembre la Cisl sarà a Bologna per una manifestazione regionale.
Dalla UIL riminese, per voce del segretario Giuseppina Morolli, solidarietà alla CISL e critiche, nel rispetto ai partecipanti, allo sciopero della CGIL.
Anche il consigliere del PdL Gennaro Mauro parla di uno sciopero inutile che costa all’economia italiana 5miliardi di euro. Mauro, che critica l’adesione di Vitali e Gnassi, invita invece tutti a ragionare insieme per eliminare gli sprechi a rilanciare Rimini.
(nella foto il blitz alla sede Cisl)
La nota stampa della Cisl Rimini
La Cisl di Rimini nel prendere atto dell’adesione allo sciopero di alcune amministrazioni comunali e della provincia di Rimini, tiene a precisare – nel rispetto della libertà del singolo di scioperare – che chiunque viene designato, tramite regolari elezioni, alla guida di amministrazioni pubbliche deve essere super partes e non può rappresentare solo una parte dei propri concittadini. Un esempio di corretto comportamento istituzionale è il nostro Presidente della Repubblica!
Anche riguardo ad alcuni commenti apparsi oggi sulla stampa, la Cisl desidera precisare che ha manifestato la propria contrarietà alla manovra economica e chiesto modifiche con il presidio nella giornata di giovedì 1 settembre davanti al Senato della Repubblica a Roma, e nella provincia di Rimini con la raccolta delle firme nelle giornate dell’1, 2 e 3 settembre.
Ciò che la Cisl non sostiene in una così grave situazione economica per le aziende e per i lavoratori, è lo strumento dello sciopero. Quindi vanno trovate modalità diverse di protesta che non devono gravare sulle tasche dei lavoratori e delle lavoratrici né sui bilanci delle molte aziende in difficoltà.
La Cisl ricorda che le forme di protesta che ha finora messo in campo hanno già conseguito dei risultati, ottenendo modifiche alla manovra, alla quale andrà aggiunta la riforma fiscale che non è più rinviabile.
L’azione di protesta della Cisl, contro questa manovra iniqua, continua anche sabato 10 settembre con una grande manifestazione regionale a Bologna a cui sono invitati tutti i lavoratori e pensionati.
L’attuale situazione di difficoltà in cui versano i cittadini genera atteggiamenti sbagliati, come quello sfociato questa mattina con una contestazione alla sede provinciale della Cisl di Rmini da parte di alcuni facinorosi, i quali hanno attaccato alle porte di ingresso della sede alcuni volantini e con fumogeni hanno inneggiato slogan e insulti.
La segreteria della Cisl di Rimini denuncia tale atto come sbagliato, oltre che inutile e non rispettoso delle posizioni di una organizzazione che rappresenta a Rimini migliaia di lavoratori e pensionati e che non si è mai sottratta a un confronto costruttivo sui temi che oggi affliggono migliaia di cittadini.
La Cisl, infine, non comprende il persistere di attacchi da parte della Cgil riminese, quando l’obiettivo di modificare la manovra è comune per il bene di tutti i cittadini, anche alla luce dell’Accordo interconfederale unitario del 28 giugno 2011.
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L’intervento di Giuseppina Morolli, segretario UIL Rimini:
«Nutro profondo rispetto per i cittadini, i lavoratori e i pensionati che oggi hanno aderito
allo sciopero della Cgil, scendendo in piazza. Come deve essere, ognuno ha la sua propria sensibilità.
Non dobbiamo tuttavia dimenticare come il nostro Paese stia vivendo una fase di estrema
complessità e di intenso disagio sociale. E proprio in virtù di questo, va sottolineato come –
purtroppo ancora una volta – la Cgil abbia sbagliato nel proclamare questo ennesimo sciopero generale che non porterà a nulla.
Il problema della Cgil non è il merito delle questioni, ma è di stampo politico. La logica
che guida ora le scelte della Uil poggia su un modello di sindacato che si rifà alla
concertazione di stampo riformista. Un modello che nella Cgil pare essere in netta minoranza laddove rimane prigioniero degli schemi consunti legati all’antagonismo ideologico.
Finanche nei momenti più aspri della dialettica sindacale, stile e correttezza di toni
(talvolta anche duri) hanno sempre contraddistinto la Uil di Rimini che non vanta nel suo Dna alcun pedigree offensivo nei confronti di chi non condivide in alcun modo le sue opinioni. Un rispetto che si estende anche ai simboli».
Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza ai colleghi della CISL.
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La nota di Gennaro Mauro, consigliere comunale PdL
Registro che anche gli esponenti politici del Pd riminese in testa il sindaco Gnassi e il presidente della provincia Vitali, non curanti del loro ruolo super partes, sono scesi in piazza per appoggiare lo sciopero di oggi della CGIL.
A loro non importa che si tratta di uno sciopero inutile, che divide le forze sindacali, che ha un costo di 5 miliardi di euro per la nostra già malandata economia nazionale.
Vorrei chiedere al sindaco di Rimini e al Presidente della provincia che senso ha sostenere un sciopero generale adesso, a manovra non ancora definita, che cambia di giorno in giorno, con le borse internazionali in forte calo, con l’Europa e la Banca centrale Europea che ci chiedono di intervenire tempestivamente a ridurre il nostro indebitamento?
Gnassi e Vitali pensano davvero che una passeggiata per le strade del Centro Storico di Rimini potrà fermare gli speculatori e risolvere i nostri conti pubblici in rosso ?
Nel corteo si sono sentiti i soliti slogan antiberlusconi, critiche su tante proposte di legge già ritirate dal governo, e il solito terrorismo psicologico parlando di un governo che vuole abolire l’articolo 18 e introdurre i licenziamenti facili.
Ritengo che sia giunto il tempo accantonare ogni egoismo di parte, e di sedersi tutti attorno ad un tavolo per trovare un momento di coesione su come eliminare gli sprechi e le inefficienze dei nostri enti locali e della miriade di società a partecipazione pubblica, e reperire le risorse per dare avvio al quel piano di grandi infrastrutture che Rimini necessita per un ritardo cinquantennale non certo addebitabile al centrodestra.