Sciopero Cgil. 4.000 persone in corteo, in piazza anche i sindaci


Partenza alle 9.30 dall’Arco d’Augusto e arrivo dopo circa un’ora in piazza Cavour per il comizio. Ad animare il corteo, passato davanti a Mercato Coperto e Prefettura, oltre alle canzoni di Gaber e Caparezza (ma non è mancata Bella Ciao) sono stati cartelloni e cori: nel mirino il premier e gli effetti delle ultime scelte da parte del Governo. “Un governo – dice ai microfoni di Icaro Tv Graziano Urbinati, segretario generale della Cgil di Rimini – di fatto commissariato da Germania e Francia. Noi pensiamo che la manovra vada totalmente rivista e che vada stralciato l’articolo 8 che toglie i diritti ai lavoratori. L’elevata partecipazione di oggi ci dimostra che la gente la pensa come noi: i cittadini, così come l’Europa, non hanno fiducia in questo Governo.”
Tante le adesioni da parte di partiti (PD, Rifondazione, Sel, Sinistra Critica, Verdi) ma anche di enti e amministratori pubblici. C’era, a titolo personale, il presidente della provincia Vitali, c’erano assessori (come l’ex segretaria della Cgil di Rimini, Soldati, Sara Visintin, Jamil Sadegholvaad ecc) e primi cittadini come quello di Rimini, Gnassi, quello di Verucchio, Pruccoli, e quello di Santarcangelo, Morri. “Questo Governo, dopo aver negato la crisi per anni – dice proprio Mauro Morri – ora per risolvere gli innegabili problemi di finanza pubblica non riesce a fare altro che colpire i lavoratori e togliere risorse alle amministrazioni comunali. Questo per noi potrebbe voler dire tagliare i servizi e noi non lo vogliamo fare.”
Proprio ieri la Cisl aveva però criticato le adesioni dei sindaci accusandoli di violare il loro ruolo istituzionale. “Gli amministratori sono i più vicini ai cittadini colpiti dalla manovra – dice ancora Urbinati – e ci fa molto piacere la loro adesione alla manifestazione. Non ritengo che venga leso in alcun modo il loro ruolo istituzionale così come qualcuno invece ha detto.” A chiarire la propria posizione anche il sindaco Morri. “Io sto con chi è contrario a questa Finanziaria. Ricordo alla Cisl che, come primo cittadino di Santarcangelo, ho firmato la petizione proprio della Cisl contro la manovra del Governo e ora, in modo coerente, sono in piazza con la Cgil che protesta contro la medesima manovra.”
I primi numeri sulle adesioni, comunicati in piazza durante il comizio, confermano l’ampia partecipazione. Adesioni tra il 60 ed il 70% tra i lavoratori pubblici e ancora più elevate nelle aziende, specie quelle in difficoltà: 70% alla Scm, 80% alla Valentini, 90% alla Valtellina. Proprio loro, i lavoratori, sono stati i veri protagonisti. “La manovra del Governo è iniqua – dice un dipendente delle Officine Grandi Riparazioni – perché colpisce i soliti noti, gli operai. Lì si va a cercare quello che serve solo perché è più facile.” In piazza le RSU delle industrie Valentini e della Scm, il Coordinamento Donne e tanti lavoratori a titolo personale o in rappresentanza della propria categoria. Ognuno con una storia da raccontare. C’è, ad esempio, l’operaio SCM in cassa integrazione da due anni ricoperto da una fotocopia gigante della sua busta paga, c’è chi da anni attende il rinnovo del contratto di categoria, ci sono anche i vigili del fuoco. “Ci stanno tagliando su tutti i capitoli di spesa – dice Roberto Franca, coordinatore regionale Cgil dei Vigili del Fuoco – abbiamo mezzi che stanno insieme con la spranga. Ma questa finanziaria penalizza anche i lavoratori col blocco dei nuovi contratti per quattro anni.”
A dare l’idea della partecipazione popolare allo sciopero anche alcuni villeggianti che, saputo della mobilitazione, non sono voluti mancare. “Io vengo da Brescia dove sono un attivo dei pensionati – dice un signore con una folta capigliatura bianca coperta da un berrettino rosso e “armato” di bandiera – credo che manifestare oggi sia una cosa importante. Spero che vedendo iniziative come questa gli italiani si sveglino.”
E, a proposito di manifestanti “in trasferta”, a salutare il popolo della Cgil dopo l’intervento in piazza del segretario Urbinati e di altri esponenti locali del sindacato è salito Ivan Taylor. Chi è? Un assessore del comune inglese di Blackpool che, in vacanza a Rimini, ha saputo dello sciopero e non è voluto mancare. Con un italiano stentato ma comprensibile, ha raccontato di voler organizzare qualcosa di simile al suo ritorno a casa.
I dati sull’adesione allo sciopero
. Aziende metalmeccaniche:
Scm: add 1250 ; 70% sciop ;
Verni-Fida: add 85 ; 95% sciop ;
Valtellina: add 45 ; 90% sciop ;
Oleodinamica Rossi: add 30 ; 100% sciop ;
Rev: add 95 ; 95% sciop ;
Paglierani: add 70 ; 80% sciop ;
. Legno – Edilizia:
Ferretti Cattolica: add 167 ; % s ciop 99%;
Valentini: add 234 ; 80% sciop ;
Comeca: add 109 ; 90% sciop ;
Ferretti S.G.: add 117 ; 95% sciop ;
Ipir: add 126 ; 88% sciop ;
Torrianese pannelli: add 40 ; 20% sciop ;
Pesaresi: add 48 ; 5% sciop ;
Morri prefabbricati: add 79 ; 80% sciop ;
Sic: add 7 ; 20% sciop ;
. Alimentari:
NewFactor: add 41 ; 70% sciop ;
Canuti: add 47 ; 100% sciop ;
. Tessile e Chimica:
AEFFE: add 583 ; 20% sciop ;
Gilmar: add 396 ; 60% sciop ;
Valleverde: add 236 ; 80% sciop ;
Sicer: add 60 ; 30% sciop ;
Virginia 100% e AS Protjet 70%
. Commercio Turismo:
GruppoCoop: add 585 ;60 % sciop ;
MarcoPolo: 50% sciop ;
Condor: add 40 (iscr 16); 50% sciop ;
Fiabilandia: 100% sciop
. Pubblico Impiego:
Comune Riccione: add 420 ; 80% sciop ;
Comune Santarcangelo: add 112 ; 60% sciop ;
ASL Rimini: add 2442 ; 30% sciop ;
Comune Misano: add 111 ; 70% sciop ;
Casa Cura SoletSalus: add 120 ; 20% sciop ;
Anthea: add 98 ; 60% sciop ;
HeraRn: add 509 ; 60% sciop ;
Inps: add 150 ; 60% sciop ;
Agenzia Territorio: add 40 ; 10% sciop ;
Montefeltro Servizi: add 14 ; 70% sciop ;
Ragioneria Stato: add 26 ; 30% sciop ;
. Comunicazioni:
Poste 40% – 8 sedi chiuse
Telecom: add 230 ; 82% sciop ;
Maggioli Modulgrafica: add 120 ; 25% sciop ;
. Credito e assicurazioni:
Carim: add 200 ; 25% sciop ;
Equitalia Romagna: add 20 ; 45% sciop ;
Assicoop: add 14 ; 100% sciop ;
. Trasporti:
OGR: add 280 ; 62% sciop ;
Tram: add 380 ; 95% sciop ;
La nota stampa
Scioperare oggi non è stato facile, ma è stato un sacrificio che tanti lavoratori e lavoratrici, malgrado le difficoltà economiche del presente, hanno voluto fare come segno di responsabilità nei confronti del Paese altrimenti condotto allo sbando da questo Governo. Questo in sintesi lo stato d’animo degli organizzatori e dei partecipanti alla manifestazione di oggi in piazza a Rimini in occasione dello sciopero generale nazionale indetto dalla CGIL. Erano 4 mila le persone che in corteo hanno attraversato le strade del centro scandendo slogan contro le manovre sbagliate, ingiuste ed inefficaci del Governo e contro la politica complessiva dello stesso Governo che prima ha ignorato la crisi dicendo che era un’invenzione dell’opposizione e ora non riesce a fronteggiarla in maniera adeguata. Ha aperto la serie degli interventi in piazza Cavour il Segretario generale territoriale Graziano Urbinati che ha ringraziato i numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, delle associazioni, dei partiti, che ufficialmente o a titolo personale erano presenti. Al centro del suo discorso le critiche alle manovre, i tagli agli enti locali, l’attacco ai diritti dei lavoratori e in primo luogo a quello di non essere licenziati, diritto annullato dall’art. 8 del maxi emendamento alla manovra. “Noi continuiamo a batterci ha detto Graziano Urbinati – e a chiedere lo stralcio della norma. La CGIL non firmerà alcun accordo che possa mettere in discussione lo Statuto dei lavoratori e se questo avverrà ci opporremo con scioperi azienda per azienda, lo devono sapere. Riteniamo la norma con profili anticostituzionali e faremo ricorso alla Corte Costituzionale”. Non sono mancate le critiche a Cisl e Uil sia nazionali che locali, in risposta alle dichiarazioni rilasciate sullo sciopero e sull’adesione di tanti amministratori locali. “Leggo oggi sui giornali – ha detto Graziano Urbinati – che per la CISL di Rimini la partecipazione di diversi amministratori locali, che ringrazio con affetto, alla nostra manifestazione, comporta una palese violazione del ruolo istituzionale, ma, mi chiedo, vi chiedo e chiedo alla CISL di Rimini: ma i loro incontri semiclandestini con il ministro Sacconi non ledono il ruolo istituzionale? E non risulta a loro che i sindaci, anche quelli di destra, stanno protestando e manifestando contro i contenuti della manovra?” E ancora “Chiediamo a CISL e UIL di non trasformarsi in associazioni corporative e in lobby di potere, ma di difendere i valori che hanno fatto del sindacato un sindacato solidale.
Abbiamo un Ministro, quello del lavoro, che anziché favorire la coesione sociale alimenta l’odio e la divisione. Pensa che sia necessario licenziare ulteriormente, come se la crisi non lo facesse a sufficienza. L’obbiettivo e quello di avere sindacati divisi ed addomesticati, lavoratori e pensionati soli, cittadini soli, niente partiti, niente parlamento, niente solidarietà. Lavoratori e cittadini lasciati alle loro ansietà, alle loro incertezze, sui risparmi, sul lavoro, sulle pensioni, sulla casa, sulla famiglia, sul loro futuro, risparmiatori defraudati, acquirenti indebitati, lavoratori licenziati”.
Dopo il Segretario generale è intervenuta la vice presidente dell’ANPI a ribadire l’importanza della memoria storica di un Paese e di quanto sia intollerabile l’attacco alle feste civili intentato da questo Governo. A seguire alcuni dipendenti sia del pubblico impiego che di aziende private come l’AEFFE e l’SCM al centro quest’ultima di una difficilissima vertenza che vede in pericolo centinaia di posti di lavoro. Sul palco anche un fuori programma con l’intervento di un lavoratore inglese che, in vacanza a Rimini, incontrando il corteo, ha chiesto di prendere la parola per esprimere la sua solidarietà ai lavoratori italiani colpiti, come del resto anche nel suo Paese, dalla crisi economica.
Ha concluso la manifestazione Gianna Fracassi della Segreteria nazionale del sindacato scuola FLC CGIL. “Si attaccano i diritti, i salari, i servizi, le pensioni, è nostro dovere – ha detto Gianna Fracassi – tutelare le persone che rappresentiamo. Gli irresponsabili sono coloro che hanno avallato le scelte del Governo, irresponsabile è il Governo che ha negato la crisi, che ha perso tempo a preoccuparsi delle vicende giudiziarie del premier, che alla fine ha trovato nei lavoratori e nei pensionati il capro espiatorio, senza inserire nelle manovre nessuna misura per la crescita e per l’occupazione. Un’altra manovra è possibile e noi siamo qui per questo.”
Nel corso della manifestazione sono state anche raccolte le firme perché venga garantito il rispetto delle festività civili: 1° Maggio, 25 aprile e 2 giugno. La raccolta continuerà fino a conclusione dell’iter parlamentare della manovra.