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la festa del 13 aprile

Sadegholvaad: complimenti a L’Aquila, non alla politica. Il progetto di Rimini va avanti

In foto: i complimenti a L’Aquila
i complimenti a L’Aquila
di Redazione   
Tempo di lettura 6 min
Gio 14 Mar 2024 13:13 ~ ultimo agg. 16:59
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Dal sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad il commento al termine della cerimonia di assegnazione del titolo di capitale italiana della cultura 2026, che si è svolta a Roma alla Sala Spadolini del Ministero della Cultura (vedi notizia). Rimini era presente insieme ai primi cittadini e agli amministratori delle altre città candidate: oltre a L’Aquila, erano in ‘gara’ Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).

“Prima di tutto sinceri complimenti a L’Aquila per questo riconoscimento che premia l’impegno, la storia e la voglia di rinascita di un pezzo di Italia bellissimo tragicamente colpito 15 anni fa da un devastante terremoto. Da tempo L’Aquila ambiva a questo prestigioso riconoscimento. Complimenti che tengo ad estendere a tutte le città che sono arrivate a questa fase finale di selezione: dieci realtà anch’esse bellissime e differenti, per dimensione, per storia, per vocazioni, che messe a fianco l’una accanto all’altra compongono la fotografia di un’Italia che crede nella forza e nel valore del suo patrimonio culturale e di tradizioni e che vede in questo ‘capitale’ una delle leve per uscire dalle incertezze del presente e guardare al futuro”.

“Territori, come detto, profondamente differenti – sottolinea il sindaco – ma che hanno contribuito, ognuno a modo proprio, a mostrare quella che credo sia la faccia più suggestiva e affascinante del nostro Paese, lavorando per mesi nell’intento di costruire un programma di futuro che pone al centro la valorizzazione della nostra ricchezza più preziosa e forse più sottovalutata seppur universalmente invidiata. Città piccole, medie, grandi che compongono la spina dorsale dell’Italia e che hanno dimostrato come questo patrimonio culturale così sfaccettato abbia le possibilità per uscire da un approccio tradizionalista e conservativo per essere messo al centro di politiche innovative per lo sviluppo sociale ed economico del Paese. Rimini e la Romagna da questo punto di vista hanno dimostrato ancora una volta di essere protagoniste di questa ‘faccia bella’ dell’Italia e di poter dare un contributo concreto e tutt’altro che banale a un Paese che ha bisogno come l’aria di valorizzare lo straordinario patrimonio che ha, abbandonando una volta per tutte i conservatorismi e soprattutto prassi e comportamenti che troppo spesso lo zavorrano”.

Poi i “sassolini”: “Se infatti quest’esperienza ci consegna questa rinfrancante consapevolezza, dall’altra ci ha mostrato anche il lato peggiore e ahimè radicato del nostro Paese, con quella catena di ‘invasioni di campo preventive’, scomposte anche da parte di chi dovrebbe essere super partes e poi di illazioni e di ombre che hanno velato la coda finale di quella che per i territori candidati non è una semplice competizione. E’ la regola del sospetto a cui neanche questa partita si è potuta sottrarre. Nulla di nuovo, ma non per questo bisogna ogni volta allargare le braccia e dire ‘è così’. Proprio perché consapevoli dello sforzo e del risultato riconosciuto da tutti da parte di Rimini e della Romagna, ci sarebbe voluta più attenzione, più rispetto e meno interessata sguaiataggine da parte di una politica che evidentemente vuole perennemente far sapere al mondo che ‘mi manda Picone’ vale più di qualsiasi sostanza e educazione istituzionale”.

Sul percorso intrapreso da Rimini: “Nessuno compete per perdere, ma sono sincero nel dire che il primo risultato più importante l’abbiamo già ottenuto: quello di risvegliare l’orgoglio di una città e di una comunità, che in maniera compatta ha lavorato per condividere un progetto che va oltre alla candidatura e che riguarda l’idea che abbiamo della Rimini di domani.  Il mio primo grazie quindi va alla città, che ha creduto e condiviso la sfida, così come lo hanno fatto gli amministratori di Ravenna, Cesena, Forlì, Faenza e Lugo che hanno dato conferma di come la Romagna sappia ritrovarsi e fare fronte comune sulle partite decisive. Grazie al sindaco e alla città di Carpi, al presidente Bonaccini e all’assessore Felicori. Grazie poi alle due direttrici artistiche di candidatura, Francesca Bertoglio e Cristina Carlini, a Paolo Verri, a Giorgio Tonelli che ha ‘acceso’ la scintilla, alle donne e agli uomini del settore cultura del Comune di Rimini che hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, a tutti coloro – e sono stati tantissimi- che hanno aderito e partecipato al progetto negli ultimi due anni”.

Sul futuro. “Il progetto ‘Vieni Oltre’ andrà comunque Avanti e Oltre, nel senso che quello che, come Rimini, abbiamo fatto a suon di investimenti per affermare che siamo “qualcosa di più di una sola spiaggia e ombrellone”, prosegue secondo un percorso già tracciato. Nessuno ci può togliere quello che abbiamo fatto e nello stesso tempo nessuno ci può impedire di concretizzare quello che abbiamo già pianificato per il prossimo futuro. Nel dossier di candidatura è programmata la realizzazione del Piano Strategico della Cultura che sarà il prossimo compito che ci attende di qui alla fine di questo mandato amministrativo: anche questo seguirà dinamiche di partecipazione assoluta perché dovrà alimentarsi di quell’entusiasmo diffuso che in questi mesi abbiamo toccato con mano in tutta Rimini. Nel frattempo chiudiamo questa bellissima e coinvolgente prima parte dell’avventura, così come avevamo cominciato lo scorso settembre: con una festa. Il 13 aprile aprirà ufficialmente il nuovo percorso museale del Trecento Riminese, straordinaria opera di valorizzazione del nostro patrimonio artistico, e quella sarà l’occasione per una intera giornata dedicata ai nostri musei, alle nostre bellezze, interamente a disposizione di tutta la nostra comunità. A questa seguirà poi di pochi giorni la ‘vernice’ della Biennale del Disegno, che torna in città dopo 6 anni e che presenteremo sabato pomeriggio (16 marzo ore 17) alla città al Teatro Galli. Grazie davvero a tutti”.

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