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Ritorno al maestro unico: per la Cgil è in pericolo la qualità didattica

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mar 9 Set 2008 19:11 ~ ultimo agg. 12 Mag 15:49
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Se il dibattito è aperto tra i genitori, divisi tra sostenitori e detrattori del ritorno al maestro unico, per i sindacati locali la proposta di riforma merita un no secco. Mentre il sindacato Snals denuncia che in provincia di Rimini verrebbero tagliati un centinaio di posti di lavoro, la Cgil non fa conti precisi, e mette al primo posto un’altra questione: il peggioramento dell’offerta didattica. “Insieme a Cisl e Uil – spiega Lorenzo Vozella della Flc Cgil – organizzeremo assemblee in tutte le scuole, per spiegare la situazione: che per noi porta conseguenze negative non solo sull’organico (questione importante ma non fondamentale) ma sulla qualità dell’istruzione”.

Con la reintroduzione del maestro unico, infatti, verrebbe di fatto meno anche il tempo pieno, secondo il sindacato, che ha il merito di allungare i tempi dell’apprendimento a favore degli studenti con maggiori difficoltà. Al maestro unico, poi, secondo Cgil, il Governo punta a far insegnare tutte le materie. Nel caso delle lingue dopo aver seguito un corso di poche decine di ore. “La scuola non dovrà più nominare un docente di lingua, ma troverà all’interno del modulo un docente disponibile a insegnare la lingua straniera. Non avranno più ruolo, in pratica, i docenti specialisti, incaricati solo dell’insegnamento della lingua su più classi”.

Che il Governo non abbia le idee chiare sulle esigenze della formazione, non solo a livello della scuola primaria, per la Flc, è dimostrato dall’ultimissima proposta: quella sull’eventuale reinserimento lavorativo degli insegnanti in esubero nella formazione degli addetti al settore turistico. “Si tratta di un’aberrazione secondo me – spiega Vozella. E poi che fine fanno gli istituti incaricati degli insegnamenti per gli addetti al settore turistico?”.

(NewsRimini.it)

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