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Remissione scomunica Lefebvriani: la lettera del Vescovo al Papa

di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Lun 16 Mar 2009 11:27
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“La presenza in Diocesi di una comunità aderente a Mons. Lefebvre – scrive il Vescovo – ci aveva fatto accogliere con particolare speranza questo Suo gesto di misericordia”. Le successive dichiarazioni da parte di alcuni di loro avevano però costretto monsignor Lambiasi a scrivere un documento oggi pienamente confermato.

La lettera del Vescovo a Papa Benedetto:

Beatissimo Padre,

nella lettera inviata a noi Vescovi ha aperto il Suo cuore di padre; ci ha donato una grande lezione di sincerità e di umiltà; ci ha voluto rendere partecipi del suo dolore ma soprattutto dell’amore a Cristo e alla Chiesa, unico motivo che L’ha guidata anche nel gesto della remissione della scomunica ai quattro Vescovi consacrati dall’Arcivescovo Lefebvre.

Assieme a tutta la Comunità diocesana di Rimini voglio esprimerLe la mia vicinanza e soprattutto tanta gratitudine per questo gesto che ci ha positivamente sorpreso e ancor più edificato.

La presenza in Diocesi di una Comunità aderente a Mons. Lefebvre, il Priorato di Loreto della Fraternità S. Pio X, ci aveva fatto accogliere con particolare speranza questo Suo gesto di misericordia, e proprio nello stesso giorno ricevevo la visita del sacerdote responsabile del Priorato di Loreto.

Nei giorni successivi, in seguito ad alcuni interventi, da parte di alcuni di loro, circa il Concilio e le posizioni negazioniste della Shoah, ho pubblicato una dichiarazione che confermo pienamente in questo momento.

Affermavo tra l’altro:

“Vivamente apprezziamo il gesto di paterna misericordia del Santo Padre nei confronti dei quattro vescovi tradizionalisti ordinati da Mons. Lefebvre nel 1988 ed incorsi nella scomunica. Ci auguriamo vivamente che esso sortisca l’effetto pieno auspicato dal Papa stesso, come ebbe a dire nell’udienza generale di mercoledì scorso: “Auspico che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena comunione con la Chiesa, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del magistero e dell’autorità del Papa e del Concilio Vaticano II”. Non è accettabile, pertanto, quanto viene affermato da don Pierpaolo Petrucci, che la revoca della scomunica rappresenti un “riconoscimento implicito” delle idee e delle posizioni della Fraternità San Pio X. Ci associamo di cuore all’invito del Papa affinché il suo gesto di misericordia porti la Comunità San Pio X a riconoscere il Concilio Vaticano II. Esprimiamo inoltre piena solidarietà ai fratelli ebrei e rifiutiamo con fermezza le affermazioni negazioniste formulate da rappresentanti della Fraternità San Pio X nei confronti della Shoah. Ricordiamo con emozione la visita del Papa ad Auschwitz, “uno dei lager nei quali si è consumato l’eccidio efferato di milioni di ebrei, vittime innocenti di un cieco odio razziale e religioso”. Esprimiamo totale condivisione delle parole del Papa, pronunciate nel lager di Auschwitz-Birkenau il 28 maggio 2006, quando aveva esordito dicendo: “Prendere la parola in questo luogo di orrore, di accumulo di crimini contro Dio e contro l’uomo, che non ha confronti nella storia, è quasi impossibile”. Il giudizio di totale condanna del Papa nei confronti della Shoah è riecheggiato nella stessa udienza generale di mercoledì scorso: “La Shoah sia per tutti monito contro l’oblio, contro la negazione o il riduzionismo, perché la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti”. Ci associamo all’espressione di affetto del Papa nei confronti dei fratelli ebrei ed esprimiamo piena condivisione del suo invito a non ammettere oblio, né negazionismo o riduzionismo, nei confronti della Shoah”.

Voglia, Padre Santo, accogliere i nostri sinceri sentimenti di piena comunione, di gratitudine cordiale, con l’assicurazione che continueremo ad accompagnare la Santità Vostra con la nostra preghiera e con filiale spirito di obbedienza. Imploro per me e per tutto il popolo cristiano di Rimini la Sua paterna apostolica benedizione.

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