Prostituzione. Sadegholvaad: leggi obsolete che fanno a pugni con la realtà


La recente decisione del Tar dell’Emilia Romagna che ha accolto il ricorso di una persona esercitante l’attività di prostituzione in strada raggiunta da provvedimento di foglio di via da parte della Questura di Rimini, per l’assessore alla Polizia Municipale di Rimini Jamil Sadegholvaad conferma la “distanza tra l’allarme sociale scatenato da questo fenomeno sui territori, e l’effettivo potere di intervento e di contrasto che istituzioni e forze dell’ordine hanno, in ragione di una legislazione obsoleta”.
Annullamento che avviene “perché in assenza di comportamenti ‘esagerati’ la prostituzione in strada non viene giudicato aspetto che desta preoccupazione nei cittadini. Il residuo di una legislazione ultracinquantenne che fa a pugni con quanto lamentato nelle città italiane, Rimini compresa, alla vista dell’esibizione di pubblico meretricio nelle vie e nelle piazze, ad ogni ora del giorno e della notte, imperturbabile anche se di fronte ci sono bambini. Il percorso ad ostacoli degli Enti locali e delle forze di Polizia, che si trovano tutti i giorni tra questa incudine e martello, non può finire in un vicolo cieco o peggio nell’indifferenza ‘perché tanto la legge poi…’”.
Il Comune di Rimini, assicura l’assessore, continuerà nei mesi invernali, e poi primaverili ed estivi, a svolgere attività di contrasto in ordine all’emanazione di ordinanze contingibili e urgenti e attuando indagini e controlli per contestare la violazione della ‘pubblica decenza’.
“Al di là di questa che resta una priorità di intervento per Comuni e forze dell’ordine territoriali – conclude l’assessore – non posso che apprezzare e ringraziare il signor Questore, dottor Maurizio Improta, per la determinazione che mette sulla lotta al fenomeno. E oggi, pur in presenza di un atto del Tar non favorevole, sono sicuro che il dottor Improta e le forze dell’ordine non mancheranno di mettere ancora maggiore determinazione, aiutato e sostenuto dal Comune di Rimini”.