Privatizzazione servizi educativi. Gruppo di insegnanti esprime preoccupazione


Virata che, scrive Pazzaglia, era già testimoniata da prove come “La vicenda dell’Aquilotto, il vecchio asilo comunale privatizzato recentemnte, la vicenda dei nidi estivi anch’essi privatizzati. L’esternalizzazione del sostegno ai bambini disabili e la privatizzazione degli asili pubblici di via della Rondine e via
Sacco e Vanzetti”.
Scrive il consigliere di SEL – FC: “Gnassi e Lisi anziché interpretare al meglio il ruolo di garanti del servizio pubblico pare si siano ritagliati quello di sostenitori indiretto del sistema privato che andrà a gestire asili e servizi che fino ad oggi erano gestiti direttamente dal Comune o tramite una sua partecipata, l’ASP Valloni”.
La richiesta alla Giunta è di “fare un passo indietro per consentire ai riminesi di esprimersi sul futuro dei servizi pubblici ed in particolare dei servizi educativi”.
Ma c’è anche un gruppo di educatrici del Comune di Rimini che si dice in una lettera esprime la propria preoccupazione e disappunto per quanto appreso sulle parole dell’assessore.
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La lettera delle educatrici:
Interrogata sulla decisione, a partire dal prossimo anno scolastico, di appaltare a privati esterni tutto il lavoro di sostegno a bambini con bisogni speciali inseriti nei nidi comunali pubblici, ha giustificato tale scelta sostenendo che spesso IL PRIVATO OFFRE MAGGIORE QUALITÀ.
Questa personale opinione dell’Assessore è grave perché mette di fatto in dubbio la professionalità delle educatrici del Comune e di quelle dell’Asp Valloni, comunque a gestione pubblica, che lavorano presso i servizi per l’infanzia del Comune.
Vogliamo ricordare che le educatrici e le insegnanti del Comune di Rimini sono selezionate ed assunte in base a concorso pubblico e a graduatoria pubblica, quindi sottoposte a prove e valutazioni sulla loro professionalità.
E continuamente valutate da un severo sistema di Controllo della Qualità di cui i Servizi Educativi si fanno vanto. Inoltre la formazione sull’integrazione dei bambini con handicap è continua ed ha richiesto negli anni l’investimento di denaro pubblico per redarre strategie e documenti in grado di sostenere tali processi educativi, e per rendere sempre più forte ed efficace il raccordo con altre istituzioni che sul territorio hanno in carico i bambini con handicap.
In base invece a quali prove, esami, test o altro Gloria Lisi ha ufficialmente verificato, con criteri tecnici e rendicontabili, trasparenti per tutta la cittadinanza, la superiorità professionale e la migliore azione educativa dei privati nel lavoro con bambini in generale ed in particolare con quelli in situazione di handicap? Come garantirebbero i privati tale condizione?
E l’Ente Pubblico come potrebbe controllare che coloro cui è affidato l’appalto selezionino personale qualificato, altamente preparato per il lavoro con bambini certificati, e come potrebbe soprattutto assicurarsi che concretamente il lavoro quotidiano, sul campo, sia di effettiva qualità?
L’Assessore ha anche giustificato tale indirizzo politico con la necessità di RIEQUILIBRARE il rapporto PUBBLICO-PRIVATO!
Ma compito di chi riveste un ruolo dentro un’istituzione pubblica, e cioè in rappresentanza di tutti i cittadini e decidendo sulle risorse di tutti, è quello di difendere e migliorare i servizi con tutele e garanzie pubbliche e trasparenti a beneficio dell’intera collettività. Parliamo di BENE COMUNE, insomma, non di profitto!
Dalle sue parole di ieri in consiglio comunale, pare quasi riporre più fiducia fuori che dentro le istituzione di cui lei fa parte. Questo ci sembra grave e ci destabilizza perché la passione e l’impegno per questa materia delicata quale è l’educazione e l’accudimento dei bambini deve essere alimentata anche con la fiducia e il sostegno di chi ha il mandato istituzionale di poter prendere decisioni che riguardano questo delicato settore.
Crediamo sia molto grave che l’intero capitolo del sostegno a bambini con bisogno speciali passi al privato, non solo per le difficoltà di gestione e coordinamento, ma soprattutto perché in questo modo verrebbe a mancare una parte importante di esperienza e di crescita educativa e professionale, per bambini ed adulti.
E crediamo sia altrettanto grave che due nidi pubblici di recentissima costruzione (soldi pubblici) ed avviati da soli 2 anni vengano affidati ai privati.
Abbiamo sempre sentito parole di elogio nei nostri confronti da parte sua, elogio che si è espresso anche sulla base dei esiti del questionario con cui ci sottoponiamo regolarmente ai giudizi dei genitori dei bambini frequentanti i nostri nidi e le nostre scuole, ma la considerazione del nostro lavoro quotidiano, delle nostra esperienza maturata in questi anni, passa anche dalla consapevolezza e valorizzazione della SCUOLA PUBBLICA E DEL SUO VALORE. Siamo certe che lei ne sia consapevole.
Un gruppo di educatrici del Comune di Rimini