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parola d'ordine: rinaturalizzare

Piano dell’arenile. Le proposte dell’associazione Monumenti Vivi Rimini

In foto: un fratino sulla spiaggia di Rimini Sud
un fratino sulla spiaggia di Rimini Sud
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Ven 26 Gen 2024 11:28 ~ ultimo agg. 11:46
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L’associazione Monumenti Vivi Rimini torna a sollecitare l’amministrazione comunale perché nel nuovo piano dell’arenile in corso di definizione siano prese tutte le misure per proteggere gli uccelli, in particolare i fratini, che nidificano sulla spiaggia. “Se da un lato – spiega l’associazione – si riconosce la volontà di intraprendere in parte questo percorso tramite gli interventi di rinaturalizzazione, si chiedono tuttavia interventi ben più incisivi che portino alla ricostruzione di piccoli ecosistemi litoranei; si chiede che i progetti di rinaturalizzazione siano definiti a
partire da un approccio naturalistico, includendo quindi nei gruppi di lavoro non solo botanici e biologi esperti nella ricostruzione degli ecosistemi costieri, ma anche ornitologi”. Una premessa a cui seguono proposte molto concrete.

Nel dettaglio si chiede che col nuovo Piano dell’Arenile:
1) l’area che va da Rimini Terme al limite comunale segnato dal Rio dell’Asse, habitat di nidificazione dei Fratini, sia rinaturalizzata consentendo la libera crescita della vegetazione spontanea autoctona e la formazione di dune, comprendendo anche il ripristino di una foce naturale per il Rio dell’Asse, e vietandone l’accesso nel periodo di riproduzione (primavera-estate);

2) l’area attigua al rio Pedrera-Fontanaccia sia rinaturalizzata consentendo la libera crescita della vegetazione spontanea autoctona e la formazione di dune;

3) l’area della sorgente detta “Surcioun” diventi spiaggia libera e sia rinaturalizzata, consentendo la libera crescita della vegetazione spontanea autoctona, la formazione di dune, e riportando alla
superficie il corso d’acqua attualmente intubato; sia inoltre rimossa la pavimentazione del campetto sportivo che occupa l’arenile lato strada;

4) in merito ai materiali indicati per la pavimentazione, si rinunci all’uso di essenze pregiate, in particolare il massaranduba, legno proveniente dal Sudamerica, dove le coltivazioni di legnami pregiati si effettuano in grandi territori sottratti irresponsabilmente alla Foresta Amazzonica con immensi disboscamenti.

Inoltre, in merito a quanto affermato nel Documento E2 – VALSAT – SINTESI NON TECNICA sottolineiamo che la presenza del Fratino sulla spiaggia libera di Miramare è legata al fatto che in quell’area l’arenile conserva un’abbondante vegetazione spontanea che attira a nidificare nella zona i pochi esemplari di Fratino residenti nell’area nord est italiana; la “buona salute dell’ecosistema costiero” è il risultato della caparbietà di volontari che hanno difeso per anni i nidi dalle periodiche operazioni di spianamento/rastrellamento che distruggono il loro habitat; si richiede che il documento riporti e valorizzi l’azione di tutela, vigilanza, sensibilizzazione operata dalle associazioni naturalistiche AsOER e Fondazione Cetacea e dai volontari che a queste si sono aggiunti negli anni.

Infine, in merito al punto 1) chiediamo al Sindaco che il territorio della ex Colonia Bolognese, soprattutto se naturalisticamente ripristinato, sia preservato proattivamente per mezzo delle forze di vigilanza di cui il Comune si può avvalere. Non si può separare il tema territoriale dal tema del presidio responsabile, non si può creare un’area predisposta alla riproduzione e poi non attuare i necessari presidi di tutela: si rischierebbe di attrarre le nidificazioni in una vera e propria trappola.

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