Pesaresi è il nuovo pres. Ance. Il punto sul mercato delle costruzioni


Pesaresi, 51 anni Presidente dell’azienda Pesaresi Giuseppe SPA, subentra a Giorgio Forlani.
Nell’Assemblea sono stati eletti:
Biagio Amati Vicepresidente
Giorgio Forlani Presidente Cassa Mutua Edile
Antonio Galli Presidente Scuola Professionale Edile
Nel corso dell’assemblea è stato fatto il punto sul mercato nazionale e locale delle costruzioni:
La relazione del neo Presidente di Ance Rimini
Autorità e Colleghi,
desidero iniziare la mia attività di Presidente di Ance Rimini con questo mio primo impegno ufficiale ringraziando i miei colleghi per l’onore che mi hanno fatto chiamandomi a questa importante responsabilità.
Un secondo ringraziamento non può mancare per il mio predecessore, Giorgio Forlani, che mi ha appena passato il testimone perché negli anni della sua presidenza ha fatto crescere il Collegio e ha messo al primo posto la tutela degli interessi della categoria nel rispetto di quelli più generali dello sviluppo economico della nostra provincia
Da queste prime battute è evidente che le basi da cui partirò per il mio mandato sono ottime e quindi cercherò di farne tesoro per continuare nell’opera avviata migliorandola con l’aiuto di voi tutti.
La relazione che intendo svolgere partirà da un quadro generale del settore dell’edilizia, per passare ad una analisi del suo andamento nel nostro territorio e si concluderà con alcune riflessioni sull’impegno che ci aspetta nel prossimo futuro.
IL QUADRO NAZIONALE (dati ANCE)
-La crescita delle costruzioni negli ultimi nove anni
Il 2007 è stato per gli investimenti in costruzioni il nono anno di sviluppo. Complessivamente, gli investimenti in costruzioni realizzati nel 2007 sono superiori del 26% rispetto ai volumi conseguiti nel 1998, anno di inizio del trend positivo. Un tasso di crescita quasi doppio rispetto a quello del prodotto interno lordo.
Nello stesso periodo il Pil è infatti cresciuto del 13,6%. Una crescita lenta, la più bassa performance di sviluppo tra i paesi dell’unione europea (UE 15), che senza l’apporto del settore delle costruzioni sarebbe stata ancor più modesta.
In nove anni l’incidenza degli investimenti in costruzioni sul Pil è passata dall’8,2% del 1998 al 9,9% del 2006.
L’ incidenza degli investimenti in costruzioni sul Pil in Italia risulta ancora oggi inferiore a quella di altri paesi europei. Per molti paesi dell’unione europea a 15 gli investimenti in costruzioni superano il 10% del Pil (ad esempio Francia, Danimarca, Portogallo, Olanda) dimostrando che anche in economie evolute le costruzioni rivestono un ruolo rilevante
In alcuni paesi il peso del settore ha raggiunto livelli che si collocano intorno al 20%. E’ il caso dell’Irlanda (21,2%) e della Spagna (17,8%) , paesi nei quali gli investimenti in costruzioni tra il 1998 ed il 2006 sono aumentati rispettivamente dell’81% e del 67%.
-I comparti che hanno trainato lo sviluppo delle costruzioni
Negli ultimi nove anni lo sviluppo del settore in Italia è da attribuire prevalentemente all’edilizia privata. In particolare a sostenere i livelli di produzione hanno contributo l’attività di recupero del patrimonio abitativo , sostenuto dalle agevolazioni fiscali per le famiglie, e la costruzione di nuove abitazioni. Per questi due comparti si è avuto uno sviluppo consistente e continuativo: gli interventi di riqualificazione crescono ininterrottamente dal 1998 e la nuova edilizia abitativa dal 1999).
Le costruzioni non residenziali per le attività produttive hanno avuto un periodo di forte sviluppo tra il 1999 ed il 2002. Ci sono poi stati tre anni di crisi e una ripresa negli ultimi due anni. Per le opere pubbliche la fase espansiva, iniziata nel 1997, si è interrotta nel 2004 e dal 2005 i livelli produttivi sono in diminuzione.
Segnali di rallentamento del mercato immobiliare
Le compravendite per la prima volta, dopo un periodo di sviluppo sostenuto, nel 2007 sono diminuite; in particolare per le abitazioni la riduzione è stata del 4,6% ed ha riguardato sia i comuni capoluoghi (-7,2%) sia gli altri comuni (-3,5%).
Nel confronto tra il 1997 (inizio del ciclo espansivo) ed il 2007, in Italia i prezzi delle abitazioni sono aumentati meno della metà rispetto ai principali Paesi Europei.
-Tendenze ed evoluzione del mercato delle costruzioni
Le valutazioni espresse a livello nazionale dalle imprese, lascerebbero intravedere per il 2008 ancora uno scenario di crescita. Una crescita modesta che sarà dovuta ad un ridimensionamento della nuova edilizia abitativa e dell’edilizia non residenziale destinata allo svolgimento delle attività economiche, ad un ulteriore sviluppo degli interventi di ristrutturazione e ad una ripresa delle opere pubbliche.
Nell’anno in corso si manifesteranno anche gli effetti delle mutate condizioni del mercato creditizio, alle prese con un deciso incremento dei tassi di interesse sui mutui e con gli effetti della crisi dei mutui subprime statunitensi. Situazione, quest’ultima, che potrà indurre le banche italiane a selezionare in modo maggiormente restrittivo la propria clientela.
Il comparto delle opere pubbliche, che dal 2005 si confronta con una sensibile riduzione dei propri livelli produttivi, può invertire la rotta grazie alle risorse stanziate nelle finanziarie degli ultimi anni e all’imminente approvazione dei programmi di spesa di Anas e Ferrovie, due dei principali enti appaltanti del Paese.
La ripresa degli investimenti del comparto è però legata all’impegno del nuovo Esecutivo, che dovrà garantire l’effettiva disponibilità, delle risorse finanziarie previste e la predisposizione di programmi infrastrutturali a medio termine, che siano sostenuti da un adeguato livello di finanziamenti.
Negli scenari di medio periodo si deve tener conto di un elevato numero di variabili demografiche, economiche, sociali che influenzeranno i comportamenti delle famiglie e delle imprese nelle scelte di investimento.
Città, immigrazione, politiche abitative, risparmio energetico rappresentano i punti chiave per una lettura del mercato dei prossimi anni.
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IL QUADRO LOCALE
-Il settore delle costruzioni nella Provincia di Rimini
Nella nostra provincia il settore delle costruzioni si è mostrato tra i più vivaci, infatti le aziende del settore sono 4.959 tra le più di 33.600 iscritte alla CCIAA di Rimini.
Se analizziamo l’andamento del PIL provinciale per il 2007 vediamo che anche per quest’anno la quota di riferimento attribuibile al comparto delle costruzioni risulta molto significativa.
Infine, le 56 imprese iscritte ad ANCE RIMINI stimiamo abbiamo fatturato più di 250 milioni di Euro su un mercato globale di circa oltre 800 milioni di Euro.
-Cassa Mutua Edile
Nel 2007 hanno operato nella nostra provincia 589 imprese con un incremento di 64 rispetto all’anno precedente.
Se analizziamo il dato con più accuratezza possiamo notare che le imprese industriali sono passate da 185 a 189, quelle cooperative da 18 a 23 e, infine, quelle artigiane da 322 a 377.
-Mercato Immobiliare Provinciale
Nel 2007 il mercato residenziale della provincia di Rimini ha confermato il trend di crescita degli ultimi anni, anche se per il 2008 dobbiamo esercitare una doverosa prudenza vista la situazione congiunturale.
I dati relativi alle compravendite residenziali dell’ultimo anno indicano un fatturato, per l’intera provincia, di un miliardo e 250 milioni di euro, di cui circa la metà prodotto dalla sola città di Rimini. Rispetto al 2006, si registra un incremento del fatturato del 5,5 per cento, con una variazione del 5 per cento rispetto al capoluogo e una del 6 per cento riferita al resto della provincia.
I metri quadrati compravenduti nel 2007 sono stati 685mila, di cui 400mila in provincia e 285mila nel capoluogo. Rapportati al 2006, questi dati mostrano un incremento del 4,8 per cento da riferire alla città di Rimini e del 5,3 per cento relativamente agli altri comuni della provincia.
Per quanto riguarda le quotazioni degli immobili, nonostante l’andamento riflessivo del mercato, specialmente a partire dai primi mesi del 2008, continuano a mantenersi su livelli medi di stabilità.
-Appalti pubblici (Fonte NuovaQuasco)
I bandi di gara nella Provincia nel 2007 sono aumentati del 61% in valore, mentre è aumentato del 10% il numero delle gare rispetto al 2006. Il valore medio per appalto è di € 1,402 mln ed è in aumento rispetto a quello riscontrato nel 2006 che era pari a € 1,260 mln.
-Affidamenti
Nella provincia di Rimini gli affidamenti sono diminuiti del 12% in numero e sono aumentati del 13% in valore rispetto al 2006.
A livello regionale, invece, diminuisce l’importo medio che scende da € 308.000 del 2006 a € 290.000 del 2007.
Nel mercato riminese prevalgono le imprese extra-provinciali a cui è stato affidato l’85% del totale degli importi, rispetto al 15% di quello aggiudicato alle imprese locali.
Il ribasso medio aumenta al 13% e si discosta di circa 2 punti percentuali da quello registrato nel 2006 che era pari a 11%.
Distinguendo i valori per provenienza di impresa, osserviamo che quelle extraregionali registrano un valore medio di ribasso del 15% e quelle regionali dell’11%.
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CONCLUSIONI
La situazione tratteggiata con le precedenti riflessioni, mette in evidenza un quadro che per il passato dimostra la forza del nostro settore e quanto in questi anni abbia contribuito allo sviluppo del PIL del Paese.
Per il futuro invece, non possiamo sottacere elementi di preoccupazione sia per quanto riguarda il settore residenziale, sia per quello dei lavori pubblici che necessita di un forte rilancio degli investimenti che, a partire dal Governo Centrale, devono ripercuotersi a cascata sul territorio attraverso quelli delle amministrazioni locali.
La realtà economica diventa sempre più complessa e le influenze che derivano da fattori anche lontani, hanno ripercussioni sempre più rilevanti.
Basta per esempio pensare a quale influenza negativa abbia avuto lo scandalo dei sub-prime, anche se fortunatamente il nostro Paese è stato toccato solo marginalmente.
Tutto ciò per dire che le nostre imprese devono compiere un continuo sforzo di aggiornamento tecnologico, organizzativo, di visione di mercato per essere sempre più pronte al continuo mutare delle esigenze degli operatori, dei clienti privati e delle Amministrazioni Pubbliche.
In questo quadro, auspichiamo che si apra una nuova stagione delle relazioni industriali che consentano di premiare il merito, aumentando così le retribuzioni e nello stesso tempo di aumentare le tutele a favore dei nostri primi collaboratori che sono i nostri dipendenti, soprattutto nell’ambito della sicurezza.
Noi siamo fortemente convinti che la sicurezza sia un punto di riferimento a cui le nostre imprese hanno già dimostrato di essere sensibili in modo concreto, ma che ancor più lo faranno nel futuro grazie al sostegno del CPT.
Diciamo questo perché la salvaguardia della sicurezza delle maestranze è legata a doppio filo con la moralizzazione del settore delle costruzioni.
Non è più tollerabile la presenza sul mercato di imprese che conducono una concorrenza sleale, mettendo a repentaglio la vita dei lavoratori e introducendo delle distorsioni che penalizzano le imprese sane e favoriscono la crescita della criminalità.
Su questi temi il Collegio si è impegnato in passato, ma è mia volontà proseguire la strada indicata con un rafforzamento dell’attività del CPT e con il richiamo ad una ancora più elevata attenzione nel rilascio dei DURC.
Un ruolo fondamentale dovrà averlo la Scuola Edile che accanto alla sua funzione di supporto per la professionalizzazione degli addetti del settore, dovrà orientare la propria attività per la formazione nel campo della sicurezza che è uno dei pilastri su cui si basa la prevenzione.
Auspichiamo che i lavoratori, non solo conoscano in questo modo le buone pratiche della sicurezza, ma le pretendano e così facendo le attuino senza subirle.
Mi sento di rivolgere alle pubbliche amministrazioni un altro appello per il buon funzionamento del mercato, affinché gli importi delle opere messe in gara siano determinati sulla base di progetti realmente esecutivi, di capitolati puntuali ed esaustivi ed, infine, con prezzi attuali.
In questo modo il prezzo a base d’asta sarà giusto e consentirà alle imprese di misurarsi in una sana competizione che non metta a repentaglio, a causa di aggiudicazioni ad imprese che offrono di eseguire i lavori sottocosto, la buona esecuzione delle opere e, soprattutto, i diritti e la sicurezza dei lavoratori.
E’ mio dovere, pertanto, richiamare all’attenzione di tutti il Prezziario delle Opere Edili, realizzato dalla Camera di Commercio in collaborazione con Ance Rimini, affinché diventi sempre più uno strumento di lavoro così come lo è per le imprese anche per le amministrazioni pubbliche.
Avviandomi alla conclusione di questa relazione desidero focalizzarmi sul tema dello sviluppo del nostro territorio per il quale la nostra categoria è uno dei protagonisti tra i più importanti.
Siamo in attesa dell’approvazione definitiva del PTCP adottato il 31 luglio del 2007.
Ribadiamo, in questa sede, alcune riserve che avevamo posto nelle osservazioni, che speriamo vengano in parte recepite, in modo che, nel rispetto di tutti i valori ambientali e di uno sviluppo sostenibile, rimangano pur sempre degli ambiti in cui le nostre imprese possano esercitare la loro attività per modernizzare le infrastrutture, per rendere più belle le città della nostra provincia, per realizzare quei grandi interventi di ristrutturazione che possano essere di richiamo per il rilancio del turismo del nostro territorio.
E’ inutile dire che attendiamo con ansia che a partire da Rimini si ponga mano al recepimento della Legge Urbanistica regionale che prevede l’adozione dei Piano Strutturali nei singoli comuni.
Per quanto riguarda Rimini sappiamo che vi è stata una battuta d’arresto, ma speriamo che possa essere superata in modo tale che possa essere traino per altri comuni che, in alcuni casi, sono più avanti del capoluogo.
Il Piano strutturale è indispensabile affinché si superino le attuali incertezze e, quindi, si possa trovare un nuovo equilibrio per le aree sedi dei prossimi interventi con influenze positive anche nel contenimento dei costi delle stesse.
Ma il Piano Strutturale è una condizione necessaria ma non sufficiente affinché l’attività delle nostre imprese possa continuare a crescere finchè non si mette mano allo snellimento della burocrazia.
Già in passato sono state portate avanti utili iniziative, ma non sono ancora sufficienti.
In particolare, pensando al comune di Rimini, dobbiamo sottolineare i tempi troppo lunghi per l’approvazione dei Piani Particolareggiati a cui chiediamo venga posto rimedio in tempi brevi.
Certamente sappiamo che tutto ciò non si può ottenere con la bacchetta magica, ma che è necessario un forte impegno da parte di tutti.
Ance Rimini non si sottrarrà dal dare il contributo necessario al raggiungimento di tali obiettivi.
Concludo sottolineando con soddisfazione che il Piano Strategico, di cui parlavamo l’anno scorso, e per il quale ribadiamo con orgoglio di esserne stati i promotori a partire dal Convegno “Rimini e i Creativi” del maggio 2006, è stato avviato con la sottoscrizione del Patto fra gli Enti Promotori, e con la costituzione dell’Associazione Forum Rimini Venture, di cui noi facciamo parte.
Questa è sicuramente un’occasione irripetibile per Rimini che assolutamente non deve essere lasciata cadere.
Abbiamo l’onore e l’onere di essere tra le categorie che si stanno impegnando a ideare la Rimini del futuro, non mancheremo di portare il nostro contributo di idee e di esperienze.
Questo è il mio impegno e questo sarà una delle priorità sulla base delle quali eserciterò il mio mandato.