Pasqua Universitaria. L’arte sacra come risorsa per lo sviluppo


L’occasione è la Pasqua Universitaria. Il tema al centro del confronto: “Rimini, cultura e turismo. L’arte sacra patrimonio di fede e risorsa per lo sviluppo del territorio”. Alle 19, al termine dell’incontro, il vescovo Lambiasi celebrerà la messa nella cappella Universitaria San Francesco Saverio – Suffragio, in piazza Ferrari. A promuovere l’iniziativa la Pastorale Universitaria della Diocesi di Rimini, con l’ISSR “A. Marvelli” e il Servizio per il Progetto Culturale Diocesano, in collaborazione con l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Campus di Rimini e UniRimini.
La presentazione dell’incontro:
Negli ultimi anni molteplici sono stati i tentativi di dare nuovo impulso al settore dell’Arte sacra e della pastorale del Turismo religioso e culturale nella nostra Diocesi e nella nostra città: l’elaborazione condivisa del documento Dare un’anima al Turismo; la partecipazione ai gruppi di lavoro e Forum del Piano Strategico della città; l’opera di restauro e valorizzazione del patrimonio artistico della Diocesi; l’avvio del progetto editoriale di Storia della Chiesa Riminese. Nella stessa prospettiva, veniva attivato nel 2010, presso l’ISSR “A. Marvelli” un percorso di alta formazione strutturato in un biennio di specializzazione in Arte sacra e Turismo religioso.
Tuttavia, anche in ambito ecclesiale, la valorizzazione dell’Arte sacra e del Turismo religioso resta ancora molto limitata rispetto alle sue concrete potenzialità. Alla luce di questa situazione, da più parti si avverte l’urgenza di condividere ed elaborare un progetto comune teso alla concreta valorizzare del patrimonio artistico ecclesiale a partire dalla sua intrinseca potenzialità. In modo particolare si ritiene necessario riconsiderare il legame tra arte, cultura e sviluppo. Occorre ripartire dai giacimenti di cultura presenti sul territorio per rigenerare sviluppo. Arte e cultura intesi in prospettiva allargata come educazione, creatività, studio, ricerca, innovazione, invenzione; ma anche lo sviluppo, qui considerato oltre la sua riduzione economicistica, per coglierne la sua relazione con l’ambiente e con nuovi modelli di turismo religioso e culturale. La Chiesa può contribuire, anche a livello locale, con un proprio apporto peculiare: – avvalendosi della ricchezza del patrimonio artistico del quale dispone; – ravvivando le forme originarie della conoscenza custodite e consegnate dalle sue fonti vive a partire dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione (liturgica, patristica, catechetica, spirituale ecc.); – valorizzando i nuovi strumenti di comunicazione e ripensando i nuovi linguaggi della fede e della cultura.