Pantani: a ‘Piazza Italia’ mamma Tonina rinnova accuse e sospetti


La storia straordinaria, nel bene e purtroppo anche nel male, di Marco Pantani in una dozzina di minuti. A Piazza Italia mamma Tonina ricorda le prime vittorie del 14enne Marco, che la famiglia incoraggiava perchè, dice, riteneva che “lo sport fosse un ambiente sicuro”.
Ma il tema centrale dell’intervista, inevitabilmente, è stata la vicenda umana del Pirata.
I successi sempre più importanti, fino all’accoppiata giro-tour del ’98. E il dramma del 99 a Madonna di Campiglio. Un controllo dai contorni strani che non fu di per sé una prova di doping, ricorda il cugino Thomas Casali (“Se il controllo fosse stato fatto oggi, non lo avrebbero neanche fermato”). Ma che per Marco fu l’inizio della fine.
Nei tempi stretti del programma, mamma Tonina non riesce ad essere un fiume in piena come, ad esempio, nell’udienza di febbraio a Rimini. Ma gli attacchi partono comunque:al ciclismo, alla manager Manuela Ronchi, che continuava a promettere al Pirata una squadra che non c’era, alla giustizia: “Aveva addosso sette procure, otto con quella di Rimini per il processo della sua morte. Neanche per il peggiore dei delinquenti …”
E sulla morte nel residence Le Rose di Rimini: “Ancora non si sa cosa é davvero successo là dentro”.
L’intervista finisce in positivo, parlando della Fondazione Pantani. Una realtà che vuole proseguire quell’impegno per i meno sfortunati che Marco, in modo anonimo, aveva cominciato.