Omicidio di Pierina, il mistero s’infittisce. L’ex marito ipotizza “l’odio religioso”


A una settimana dall’omicidio di Pierina Paganelli non risultano persone iscritte nel registro degli indagati. E’ il capo della Squadra Mobile di Rimini, Dario Virgili, arrivato nel pomeriggio in via del Ciclamino per notificare al papà di Manuela Bianchi il dissequestro dell’appartamento, a confermare che non c’è ancora l’attesa svolta nelle indagini. Il mistero sulla morte della pensionata si infittisce sempre di più col passare dei giorni. La nuora Manuela Bianchi, già ascoltata due volte in Procura come persona informata sui fatti dal momento che è stata proprio lei la mattina del 3 ottobre a ritrovare il cadavere della 78enne, intercettata dai cronisti al rientro a casa ha spiegato di aspettare la verità. Si è detta preoccupata per la sicurezza della sua famiglia e ha chiesto rispetto per il suo dolore e quello di chi le sta vicino.

Loris e Duilio Bianchi
Gli inquirenti, fin dai primi istanti, hanno scavato nella sua vita privata, ma non solo. Le indagini hanno riguardato anche il suo presunto amante – un uomo sposato che vive nello stesso palazzo -, suo padre Duilio e suo fratello Loris, il cui appartamento di Riccione ieri (lunedì) è stato setacciato a fondo dalla Scientifica. “Gli investigatori vanno per esclusione partendo dai vicini, dai parenti, dagli amici… E’ normale che sia così quando non c’è una pista – ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti presenti sotto casa della sorella -. Io sono tranquillo, si collabora insieme in un certo senso”.
I tre figli di Pierina, Giuliano (marito di Manuela, che è ancora ricoverato dopo l’incidente dello scorso 7 maggio), Chiara e Giacomo, tramite i loro legali, gli avvocati Monica e Marco Lunedei, allontanano i sospetti su Manuela. Sono fermamente convinti che chi ha ucciso la madre non abbia nulla a che fare con la famiglia. L’assassino, secondo loro, andrebbe ricercato altrove. Della stessa idea anche l’ex marito di Pierina, Gianfranco Saponi, titolare di un albergo a Marebello ma che di fatto vive da molti anni in Germania, dove si trasferisce nel periodo invernale. Tornato per stare vicino ai figli e partecipare ai funerali dell’ex coniuge, ha definito Manuela “una persona a posto”, che non potrebbe mai fare una cosa del genere. Ha anche confermato che lei e il figlio Giuliano erano in crisi: “Pierina sapeva che Manuela aveva una relazione con il vicino”, ha dichiarato alle telecamere della Rai de ‘La vita in diretta’. Saponi, unico componente della famiglia non appartenente ai Testimoni di Geova, non si spiega chi possa aver agito con così tanta rabbia nei confronti di una donna sempre “disponibile con tutti”, poi ipotizza “un odio religioso” tra i possibili moventi: “Forse qualcuno quella sera l’ha seguita”.
Sempre oggi è emerso che la sera dell’omicidio di Pierina, insieme alla vittima ci sarebbe potuta essere anche la nipote di 16 anni, la figlia di Manuela e Giuliano. La ragazzina spesso frequentava lo stesso gruppo di preghiera della nonna nella Sala del Tempio dei testimoni di Geova in via Rosmini a Bellariva. Martedì scorso, però, la minore si trovava a casa con la madre e lo zio Loris. Una circostanza fortunata oppure l’assassino sapeva che avrebbe trovato Pierina da sola nel garage condominiale? Questo è solo uno dei tanti interrogativi che la Squadra Mobile, coordinata dal sostituto procuratore Daniele Paci, sta cercando di sciogliere alla ricerca del killer (e dei suoi presunti complici).