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centro 'poco' polivalente

Nuovo mercato ittico. Il Comitato: inutile colata di cemento, il 'verde' dov'è?

In foto: dalla pagina Facebook ‘Vivi sinistra del porto di Rimini nel verde’
dalla pagina Facebook ‘Vivi sinistra del porto di Rimini nel verde’
di Redazione   
Tempo di lettura 8 min
Mar 30 Dic 2025 12:24 ~ ultimo agg. 14:13
Tempo di lettura 8 min

Non arretra di un millimetro dalle proprie posizioni il Comitato Sinistra del Porto, che dopo l'approvazione del progetto esecutivo del nuovo mercato ittico torna a ribadire tutta la contrarietà a una "operazione inopportuna" ritenuta impattante e senza reali benefici per la comunità. E accusando l'Amministrazione Comunale di adottare politiche green a seconda della convenienza.

L'intervento del Comitato: 

Vi sono stati altri esempi in passato di reframing linguistico, di solito l’amministrazione pubblica lo usa per far digerire ai cittadini operazioni inopportune. E così gli inceneritori si sono trasformati in “termovalorizzatori”, una lottizzazione ora si chiama “rigenerazione urbana”, l’aumento delle tasse viene definito “adeguamento tariffario”.
Rimane però il fatto che il “Centro polivalente per la pesca e l’acquacultura” di polivalente avrà solo una saletta usata tre volte all’anno e due reti da pesca appese per dire che c’è un museo, per il resto sarà un’impattante opera logistica che sposterà nuovo traffico pesante (camion e Tir), rumore notturno e inquinamento nel cuore di San Giuliano tra abitazioni e hotel e la via Sinistra del Porto dove le abitazioni sono tutelate da vincolo paesaggistico. Salvo poi domandarsi come mai c’è la crisi del turismo e i turisti preferiscano altre mete a Rimini… come mai?
Continuiamo a fare incontri, seminari e riunioni del Piano strategico o iniziamo a mettere in pratica i principi enunciati?
E’ notizia di questi giorni che la nostra amministrazione comunale continua l’iter di costruzione del nuovo mercato ittico delle aste all’ingrosso in fondo a via Sinistra del Porto di Rimini deliberandone il progetto esecutivo andando quindi a distruggere per sempre una delle poche aree verdi nel centro urbano incuneata fra l’altro in mezzo alle abitazioni e
vicinissima al mare.
E’ anche notizia recente però che la stessa amministrazione comunale con l’approvazione della delibera del piano del verde (i cui pilastri sono proprio quelli di stop al consumo di nuovo suolo, di mantenimento di ogni angolo verde, di desigillazione del territorio, di stop a nuove cementificazioni con riutilizzo di edifici esistenti, di creazione dei giardini della
pioggia, etc.) ha deciso di portare avanti temi ambientali importantissimi che sono anche gli stessi che il Comitato di via Sinistra del Porto sta portando avanti in difesa del territorio.
Per questo progetto i suddetti principi però non valgono!!!
E intanto è anche notizia di questi giorni di Natale 2025 che ancora una volta l’Emilia Romagna ha rischiato una ulteriore alluvione dalla quale tutti dovremmo imparare e che un territorio fragile quale la “barafonda” deve essere doppiamente rispettato e salvaguardato.
E’ sorprendente vedere come in questa partita il sindaco stia sempre defilato e la difesa d’ufficio sia affidata all’assessora all’ambiente. Colei che dovrebbe essere la più preoccupata dai continui sforamenti dei limiti di smog (il doppio del consentito appena 10 giorni fa) e dovrebbe adoperarsi in tutti i modi per spostare fuori dai centri abitati le infrastrutture che comporteranno nuovo traffico e in particolar modo quello pesante.
L’assessora che più di tutte dovrebbe battagliare in giunta contro nuove colate di cemento dove ora c’è un prato. L’amministratrice che dovrebbe interrogarsi più degli altri colleghi di giunta sull’opportunità di un tale ecomostro preferito ad una ristrutturazione dell’esistente come si è deciso di fare per il Mercato centrale coperto o meglio ancora di un suo
spostamento fuori dal centro urbano.
Ma forse lei è troppo presa dal Piano del Verde e dall’organizzare incontri dove si proclama l’utilità degli alberi, del verde urbano e di come combattere allagamenti e isole di calore per verificare la vera utilità di un’opera che nascerà già vecchia e che siamo pronti a scommettere rimarrà un “ecomostro” disabitato nel giro di pochi anni data l’incessante
crisi del settore della pesca.
E’ stato pubblicato da qualche giorno l’osservatorio economico della Camera di Commercio della Romagna aggiornato al 30 settembre 2025 dove si può leggere che nel mercato ittico all’ingrosso di Rimini le quantità di pesce commercializzate sono diminuite del 10,9% così come quelle commercializzate nel mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico che sono diminuite del 15,8%. L’ultimo di una serie di cali della quantità di pesce commercializzato che sembra non avere fine.
Sarà veramente così lungimirante la costruzione di un nuovo più grande mercato ittico delle aste all’ingrosso visto il trend del settore della pesca degli ultimi anni confermate anche dai numeri appena pubblicati? E sarà proprio il nuovo centro per la pesca di via Sinistra del Porto a risolvere tutti i problemi del settore?
1. Sarà questa nuova colata di cemento a rispettare tutti i dettami del piano del verde appena approvato e i propositi nel nuovo PUG?
2. Sarà questa nuova colata di cemento in un’area verde a stoppare il consumo di nuovo suolo?
3. Sarà questa nuova colata di cemento a essere più sostenibile dell’attuale area verde?
4. Sarà questa nuova colata di cemento e un centinaio di mezzi pesanti che entrano in centro a procurare il tanto decantato benessere dei cittadini e a contribuire alla eliminazione dello smog che respiriamo in Emilia Romagna visibile a 36 mila chilometri dalla Terra come abbiamo letto ultimamente sulla stampa ?
5. Sarà il piccolo spazio riservato al museo della marineria che accoglierà i visitatori a risolvere gli attuali problemi del turismo?
6. Sarà questa nuova colata di cemento a mettere in sicurezza il lavoro dei pescatori in mare?
7. Sarà questa nuova colata di cemento a rendere più sostenibili quelle unità da pesca che necessiterebbero di importanti ammodernamenti?
8. Sarà questa nuova colata di cemento a far sì che ulteriori unità da pesca non abbiano la necessità di accedere a nuovi bandi per la loro rottamazione oltre alle 17 che ultimamente hanno già aderito al bando FEAMPA?
9. Sarà questa nuova colata di cemento a far sì che le nuove generazioni siano incentivate a intraprendere il mestiere del pescatore?
10. Sarà questa nuova colata di cemento a rilanciare la pesca ritornando ai livelli di pescato del 2015 e a far sì che nel porto di Rimini la flotta che oggi conta meno di 100 imbarcazioni ritorni alle 190 presenti nel 2011?
Il nuovo mercato ittico verrà ricordato nella storia come un grande errore della attuale giunta, uno sperpero di risorse pubbliche arrivato fuori tempo massimo, un’opera che nascerà con oltre 20 anni in ritardo rispetto a quando sarebbe servita.
Ma si sa, ogni sindaco vuole avere tra i suoi successi un 105Stadium.
Con abilità l’ex giunta era riuscita a dribblare abilmente il problema del nuovo mercato ittico previsto nei vecchi piani regolatori “rimbalzandolo” per due mandati, ora il cerino è rimasto in mano all’attuale giunta che non è riuscita a procrastinare con altrettanta abilità un problema che nel giro di pochi anni si sarebbe risolto da solo.
Eh già. Perché quello che dovrebbe fare un buon amministratore con la logica del buon padre di famiglia lo abbiamo fatto noi interpellando la Capitaneria di porto e studiando.
Abbiamo provato a capire se sussista la necessità di ampliare l’attuale mercato di via Leurini sostituendolo con uno nuovo perché magari all’orizzonte è prevista una nuova stagione fiorente per la pesca, abbiamo provato a mettere insieme tutti gli aggiornamenti normativi europei per vedere se la pesca in mare aperto verrà promossa in futuro o limitata. Abbiamo studiato come i cambiamenti climatici impattano sul mercato della pesca per capire se porteranno negli anni a venire benefici o ulteriori difficoltà.
Abbiamo avuto solo risposte negative.
Ma allora perché si va avanti con tanta foga su un’opera che nessun cittadino potrebbe definire utile a tutta la comunità?
La risposta sta nel cosa succederà negli attuali edifici di via Leurini una volta ultimato il nuovo mercato.
Ma l’amministrazione comunale va avanti perché così qualche opera in cantiere possono dire di averla messa anche loro e un nastro in più da tagliare ce lo avranno.
Salvo poi lamentarsi dei tagli dei trasferimenti dello stato centrale e della mancanza di risorse da destinare a scuola e sanità. Bisognerà rendersi conto che la “coperta” è sempre questa ed è corta e che se buttiamo 9 milioni di euro sul mercato ittico probabilmente poi non si troveranno le risorse per mettere in sicurezza la via Marecchiese solo per fare un
esempio.
Il nostro augurio per il nuovo anno è che il bene comune venga davvero messo al centro, rinunciando alla distruzione di una delle ultime aree verdi per un’opera pubblica dai benefici limitati e non condivisi da tutti. 

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