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Nuova area commerciale a Misano. Per le categorie “sarà devastante”, critiche da Riccione

In foto: l’area Bandieri a Misano, interessata dal progetto
l’area Bandieri a Misano, interessata dal progetto
di Redazione   
Tempo di lettura 5 min
Mar 21 Ago 2018 16:26 ~ ultimo agg. 21:39
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Nei mesi scorsi se ne era molto discusso e ora, dopo un periodo di silenzio, la nuova area commerciale da 30mila metri quadri che sorgerà in zona Bandieri a Misano torna a far parlare. Sulle pagine de Il Resto del Carlino il sindaco Giannini ha confermato infatti l’arrivo di una proposta da parte di un gruppo con più monomarche (si parla del settore alimentare, di quello dell’abbigliamento sportivo e del fai da te) e di conseguenza l’avvio dell’iter per la conferenza dei servizi. I lavori potrebbero partire il prossimo anno. Nella convenzione col comune è previsto che il privato realizzi varie opere tra le quali il collegamento tra la Statale e le strade di scorrimento a mare della ferrovia, oltre a parcheggi, ciclabili ed aree verdi. Secondo Giannini inoltre non ci sarebbero conseguenze per le attività del territorio visto che si tratta di grandi monomarca. L’amministrazione ha convocato le categorie per il 28 agosto per spiegare tutti i dettagli. Ma le associazioni non ci stanno. In una nota Fabrizio Vagnini, presidente provinciale di Confesercenti, esprime disappunto e preoccupazione. “Non si può minimizzare l’impatto di una simile opera” dice, ricordando anche le attuali problematicità del commercio. A non andare giù anche il fatto che l’amministrazione incontri le parti solo a decisioni già prese. “Un progetto anacronistico con cui l’amministrazione locale svende l’economia del territorio per una strada” è la posizione di Giacomo Badioli della Confcommercio secondo cui nell’epoca del commercio on-line, non c’è bisogno “di ulteriore cemento e di nuove cattedrali con vista sulla Statale, ma di incentivi per la valorizzazione dei centri commerciali naturali.” E la polemica arriva fino a Riccione dove la lista civica Renata Tosi interviene parlando di “colate di cemento” e ricordando che quello che sorgerà a Misano sarà il secondo centro commerciale sarà per dimensioni il secondo polo commerciale di tutta la provincia.
E nel mirino finisce immancabilmente il PD accusato di “anteporre gli interessi di pochi a quelli dell’intera collettività locale, della tutela del suo territorio e dei suoi commercianti, avendo, per di più, anche il coraggio di contestare l’amministrazione riccionese definendo la riqualificazione delle attività ricettive, prevista con il nostro Rue, cementificazione!

La nota della Confesercenti

“Martedì 28 andremo solo per educazione all’incontro sulla nuova area commerciale in zona Bandieri. Le decisioni sono già state prese, come oggi abbiamo appreso dalla stampa, ed è un appuntamento ormai privo di senso. Si tratta di una grave scorrettezza da parte dell’Amministrazione”. “Non si può minimizzare l’impatto di una simile opera – commenta Vagnini-, sarà devastante. Abbiamo visto cosa è accaduto poco distante da Misano con Le Befane a Rimini. In un momento in cui i dati mostrano problematicità nel commercio e anche nel comparto turistico, creare nuovi contenitori che non sono altro che replicanti con un’offerta commerciale identica a quella di tante altre località in Romagna e in tutta Italia non può essere la risposta”.

Non vale, continua il presidente di Confesercenti, nemmeno la giustificazione che grazie ai grandi insediamenti commerciali si possono realizzare le grandi opere urbanistiche. “E’ una vecchia visione ed è necessario trovare soluzioni differenti. Siamo in zona di World Circuit, una realtà di rilievo nazionale e internazionale, per la relativa viabilità si può lavorare per ottenere finanziamenti pubblici e non giustificare le metrature commerciali con le opere chieste in cambio ai privati”.

Vagnini ribadisce la necessità di valutare l’impatto dell’opera e di superare un modello di sviluppo ormai datato. “E’ disarmante. Ci sono decisioni già prese, è un vecchio modo di agire senza valutare l’impatto commerciale, senza stimare i flussi di traffico, senza interrogarsi sul tipo di offerta turistica che vogliamo proporre. Non è con i replicanti che si fa innovazione”.

La nota della Confcommercio

“L’amministrazione comunale di Misano Adriatico sta per fare cadere sulla testa dei cittadini e dei piccoli commercianti di tutto il territorio 30mila metri quadri di grande distribuzione, spalancando le porte alle multinazionali del commercio. Un progetto anacronistico – sottolinea Giacomo Badioli, presidente della delegazione di Cattolica – San Giovanni in Marignano di Confcommercio – capace di dare il colpo del definitivo ko ai negozi di vicinato del suo comune e di quelli limitrofi. Come si può pensare di creare un nuovo enorme centro commerciale quando l’offerta, alimentare e non, è già in eccesso? Perché dare il via libera ancora una volta ai grandi centri commerciali quando la tendenza anche per loro è al ribasso? L’amministrazione locale in questo modo sta di fatto svendendo l’economia dell’intero territorio per elemosinare dai grandi marchi privati la costruzione di una nuova strada. Il pubblico non sa fare di meglio? Lo riteniamo un progetto fuori dal tempo e lontano dalle esigenze, che oltretutto si sta portando avanti con il piglio dell’uomo solo al comando. E’ questo il disegno di futuro che le amministrazioni locali hanno per i cittadini e i piccoli commercianti? Non vorremmo che questo fosse solo l’apripista di una nuova ondata di ipermercati, gallerie commerciali e megastore, a cominciare da quello già in progetto a San Giovanni in Marignano. Nell’epoca del commercio on-line, non abbiamo bisogno di ulteriore cemento e nuove cattedrali con vista sulla Statale, ma di iniziative e di incentivi per la valorizzazione dei nostri centri commerciali naturali, ovvero dei nostri quartieri, borghi e città”.

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