Indietro
menu
Newsrimini Politica Riccione

Noi Riccionesi. Comitato garanzia conferma espulsione di Lele Montanari

In foto: Lele Montanari
Lele Montanari
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Gio 2 Giu 2016 18:02 ~ ultimo agg. 19 Mag 13:16
Tempo di lettura 2 min

Il Comitato di Garanzia, riunitosi sotto la presidenza di Gabriele Galassi, per esprimere il proprio parere in relazione alla richiesta della Segreteria di procedere all’espulsione del Consigliere Comunale Emanuele Lele Montanari dalla Lista Civica e dal Gruppo Consiliare NOI RICCIONESI, ha espresso, all’unanimità parere favorevole. Le motivazioni con le quali il Comitato di garanzia ha accompagnato la conferma all’espulsione si richiamano in larga parte al mancato rispetto delle regole statutarie e dei regolamenti interni ma coinvolgono anche gli atteggiamenti e i comportamenti messi in atto da consigliere Montanari, sia prima che dopo la richiesta della Segreteria, tutti finalizzati a segnare il suo distacco e la sua uscita dalla lista civica Noi Riccionesi.
“Con il suo No nel voto consiliare per l’approvazione del regolamento delle attività balneari, il consigliere Lele Montanari, venendo meno alle norme dello statuto e al regolamento interno al gruppo consiliare di cui faceva parte, ha, di fatto, deciso, consapevolmente, di abbandonare la Lista Civica e a noi non restava altro che prenderne atto”, dichiara il presidente del Comitato di garanzia. “ Le argomentazioni del suo gesto di rottura, sia in Consiglio sia in una sua successiva intervista, non erano né sono sufficienti a giustificare un gesto così dirompente e plateale . La sua scelta è perciò stata una scelta politica, convinta e ampiamente meditata. Lo dimostra anche il fatto che se pur sia stato nei giorni prima il Consiglio Comunale sia durante il Consiglio Comunale stesso, più volte invitato a soprassedere a questa sua rigida posizione, ricordandogli che avrebbe violato ogni regola interna di lealtà e rispetto alla Lista e al suo Gruppo consiliare, (regole da lui stesso condivise, accettate e sottoscritte, e che di fatto avrebbero comportato la sua espulsione), non abbia voluto sentire ragioni

Altre notizie