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Musica e vendita gadget. Confcommercio: da rivedere

In foto: foto di repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mar 10 Mag 2016 14:49 ~ ultimo agg. 19 Mag 12:02
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Il presidente della Confcommercio di Riccione, Stefano Giovanetti, interviene sulle novità che riguardano il nuovo regolamento per le attività di spiaggia.

Plaude alla collaborazione tra chioschisti e stabilimenti balneari, anche se chiede severi controlli igienico-sanitari, è molto critico sulla vendita dei gadget “griffati”: “Bene un ricordino di Riccione ma lasciare spazio totale di vendita sui gadget, purché col marchio dello stabilimento balneare o del bar/ristorante, è oggettivamente troppo; ha più senso rimanere nell’alveo dei prodotti già evidenziati dall’attuale piano spiaggia, come borse da spiaggia, cappellini, parei, teli da mare, portachiavi e penne. Nascondendoci dietro la definizione generica di gadget, si può arrivare a griffare pure occhiali, scarpe, orecchini, pantaloni e chi più ne ha più ne metta…”.

L’associazione interviene anche sulla musica: il regolamento di Polizia Urbana, presentato oggi ufficialmente alle categorie economiche prima di arrivare la settimana prossima in consiglio comunale,  prevede per i locali la diffusione della musica di sottofondo è fino alle 2.00 di notte e la diffusione della musica da intrattenimento fino a mezzanotte e mezza, con volumi nel rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa vigente; le esibizioni di suonatori dal vivo, compreso l’intrattenimento musicale con l’ausilio di D.J. e con karaoke dalle 18.00 alle 00.30 una volta a settimana. Eccezioni vengono fatte per i locali del Marano e per un’area di Fontanelle.

La ghettizzazione della musica dal vivo non va proprio bene! –  afferma Alfredo Rastelli, Vice-Presidente Confcommercio e Presidente FIPE di Riccione. – E i bar e ristoranti che si trovano su tutto il resto dell’arenile? Possono fare musica dal vivo una sola volta a settimana e devono spegnere la musica sia live che di sottofondo a mezzanotte, venendo, di fatto, considerati figli di un dio minore. Siamo di fronte ad una imbarazzante triplice discriminazione: di collocazione territoriale, di orari di diffusione della musica e di numero di eventi musicali; tale disparità di trattamento non è digeribile per le nostre imprese: su questo aspetto il regolamento va assolutamente modificato! Perché non offrire la possibilità di effettuare musica live a tutti i bar e i ristoranti del demanio agli stessi orari e, soprattutto, perché non porre i pubblici esercizi nella condizione di tenere la musica di sottofondo fino alla chiusura della loro attività?”

L’unico aspetto che Rastelli salva è quello relativo alle sanzioni: ne apprezziamo l’inasprimento, sospensioni temporanee delle attività comprese, in modo da colpire, in maniera più decisa ed efficace, coloro che sgarrano ripetutamente sul rispetto degli orari e dei decibel di diffusione della stessa.

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