Michel Butor, valeva davvero la pena? La provocazione di un lettore


“Michele chiiiii!? No Michele, Michel testone, il grande Michel Butor, ma dove vivi!?”. Buongiorno desidero stigmatizzare pubblicamente la iniziativa del Comune che in nome della Cultura si è sputtanato 20-30mila euro della mia e vostra IMU e altre decine di tasse di cui ci grava per portare a Rimini questo autore francese minore – molto minore – e chiedo cosa ci entri Rimini con le correnti letterarie francesi secolo scorso cosa gliene scusate frega alla massaia della Gaiofana, al commerciante di Cerasolo, al tornitore di Viserba Monte di Michel Butor, cinque righe sulla Treccani e perchè ne deve pagare la trasferta riminese!? Una trasferta che il Comune con 2.000 dipendenti peraltro non organizza da sé ma “appalta” a terzi!? Ma nemmeno dico avessimo un
dipartimento di Letteratura francese! E’ davvero
incredibile il disprezzo per i soldi pubblici, il
dilettantismo, il provincialismo nell’invitare ed
organizzare un incontro con un autore materia per
seminari, per dottorandi di ricerca, per lettori
“francofili” di super super nicchia, e proporlo ai
cittadini, agli universitari della moda e del turismo e agli studenti superiori che penso mai lo avranno sentito nominare e mai più ne sentiranno parlare, come del resto, confessate, chi legge queste righe!
Valerio Modrone
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Gentile lettore, rilanciamo la sua provocazione come spunto nell’eterno dibattito su cosa fa o non fa cultura.
Per completezza di informazione, ricordiamo che alle giornate era legato anche un percorso svolto nelle scuole superiori e che, in merito alle spese, agli atti risulta un contributo dal Comune di 7.260 euro su un costo totale di 13.600, oltre alla concessione di spazi gratuiti e supporto per la comunicazione dell’evento (vedi determinazione del dirigente). Per quello che possiamo testimoniare, all’incontro alla Sala del Giudizio con Paolo Fabbri c’erano parecchi posti liberi.
All’Amministrazione, cui concediamo ancora per un po’ il beneficio di essere “nuova”, il compito di definire per il futuro come conciliare i propri indirizzi culturali con le spese e la risposta del pubblico.
Tenendo magari presente che fra Michel Butor e Fabio Volo possono esserci anche vie di mezzo.
(M.C.)