Indietro
menu
davanti al gip

Matrimonio combinato a Dhaka, i genitori: "Nostra figlia si è inventata tutto"

In foto: l’aula Gip-Gup del tribunale di Rimini
l’aula Gip-Gup del tribunale di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Lun 6 Ott 2025 17:13 ~ ultimo agg. 19:00
Tempo di lettura 2 min

E' durato circa due ore e mezza l'interrogatorio davanti al gip di Rimini, Raffaele Deflorio, per la coppia bengalese, moglie e marito di 42 e 55 anni, arrestata a Rimini la settimana scorsa con l'accusa di aver costretto la figlia 20enne a sposare un amico del padre in Bangladesh. Assistiti dall'avvocata Valentina Vulpinari, i coniugi avrebbero respinto categoricamente le accuse formulate dal sostituto procuratore Davide Ercolani, spiegando che la figlia si sarebbe inventata tutto

I due non avrebbero combinato alcun matrimonio, dal momento che - a loro dire - la figlia sarebbe stata consenziente. Matrimonio che peraltro sarebbe già naufragato. Il neo sposo, infatti, avrebbe chiesto e ottenuto il divorzio. "Non sappiamo perché si sia inventata tutto", sarebbe stata in estrema sintesi la replica alle contestazioni del pm. Eppure la ricostruzione della 20enne, che ora vive in una località segreta dopo il ritorno in Italia e la denuncia ai carabinieri di Rimini, era stata dettagliata e minuziosa. Aveva raccontato di essere stata attirata nel suo paese d'origine con la scusa che la nonna fosse molto malata, poi le sarebbe stato imposto di sposare un facoltoso amico di famiglia e, dopo il matrimonio, sarebbe stata costretta a rimanere incinta. Davanti al suo rifiuto, i genitori l'avrebbero segregata per 10 giorni all'interno di un appartamento, dove sarebbe stata prima drogata e poi abusata dal neo sposo. La pillola anticoncezionale, assunta di nascosto, avrebbe scongiurato la gravidanza.

"E' una situazione molto delicata della quale si è già detto e scritto troppo", ha tagliato corto la legale della coppia, contattata da noi telefonicamente. Ora sarà il gip di Rimini a decidere se confermare gli arresti domiciliari per moglie e marito o se invece alleggerire la misura detentiva.   

Altre notizie