Marcello (FdI): un progetto di legge per l'autonomia delle persone ipovedenti
Promuovere l’autonomia e l’inclusione delle persone con disabilità visiva e valorizzare le competenze professionali dedicate. Sono i punti centrali del progetto di legge presentato da Nicola Marcello di Fratelli d'Italia.
"In Emilia-Romagna - ha ricordato il consigliere - dal 2019 è attivo un Tavolo regionale dedicato alle persone non vedenti e ipovedenti che ha permesso di raccogliere bisogni e proposte, di ascoltare le associazioni e di mettere a confronto istituzioni, enti locali, scuole, aziende sanitarie e operatori. Tuttavia, nonostante l’impegno, le persone cieche e ipovedenti continuano a segnalare difficoltà concrete. In alcune parti della regione i servizi sono completi e strutturati, in altre la risposta è più debole o frammentata. L’accompagnamento scolastico o lavorativo, pur presente, non è sempre uniforme né facilmente accessibile. A tutto questo si aggiunge il ruolo dei caregiver familiari, che si trovano a sostenere quotidianamente un carico emotivo e pratico molto significativo".
"Un altro tema che merita attenzione - ha proseguito Marcello - riguarda le competenze professionali. La Regione Emilia-Romagna, nell’ambito della disciplina sulla formazione professionale, prevede un sistema articolato di qualifiche e profili professionali rivolti anche all’inclusione delle persone con disabilità sensoriali. Fra le figure presenti nel repertorio regionale sono ricompresi profili dedicati al supporto educativo, all’autonomia personale e all’utilizzo di tecnologie assistive, con competenze che spaziano dall’orientamento e mobilità alle abilità di vita quotidiana, fino all’inclusione scolastica e lavorativa delle persone con minorazioni visive. Negli ultimi anni, però, questa figura non è stata adeguatamente valorizzata e i percorsi formativi correlati non sono stati attivati dagli enti accreditati".
Da queste premesse la proposta di legge che, ha concluso Marcello, "parte da una consapevolezza: non è necessario creare nuove figure professionali, perché gli strumenti già esistono. È invece necessario riconoscere, rafforzare e valorizzare ciò che è già presente, rendendolo realmente operativo e utile ai cittadini. È necessario dare un quadro stabile e omogeneo agli interventi, sostenere i caregiver, migliorare la collaborazione fra servizi, mettere in rete la competenza degli operatori e garantire che, in ogni parte dell’Emilia-Romagna, una persona cieca o ipovedente possa contare sugli stessi diritti e sulle stesse opportunità".












