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La vendemmia più scarsa dal dopoguerra. Coldiretti: però buona qualità

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura 3 min
Gio 24 Ago 2017 18:38 ~ ultimo agg. 25 Ago 14:00
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Una delle vendemmie più scarse del dopoguerra. Parola di Coldiretti. Colpa dell’afa e della siccità che hanno ridotto la quantità, aumentato la gradazione e anticipato la maturazione dell’uva e di conseguenza la raccolta: per i bianchi si è già partiti, i rossi partiranno a breve. La qualità dovrebbe però essere elevata. Coldiretti stima a livello regionale un calo di produzione del 20% rispetto ai 7,8 milioni di ettolitri del 2016. Quest’anno si supereranno di poco i sei. E in provincia di Rimini la produzione sembra destinata a cali ancora maggiori. “La qualità sarà ottima ma la produzione, almeno per i bianchi, sarà in calo di un 30/40% – spiega a Icaro Tv Giorgio Ricci, direttore Coldiretti RiminiLa vendemmia dei bianchi e già partita mentre per i rossi si dovrebbe partire ai primi di settembre.

L’auspicio è che il settore vitivinicolo, che in Emilia Romagna dà lavoro a 150 mila addetti e contribuisce alle esportazioni per 280 milioni di euro, oltre alla qualità del prodotto, possa trovare in questa tribolata annata un’altra importante consolazione. Il prezzo. “Essendo inferiore la quantità – rileva Ricci – potrebbero aumentare i prezzi. Questo sarebbe un aspetto importante visto che i prezzi dei vini sono stabili da almeno 5 o 6 anni e i costi per i produttori sono invece sempre maggiori“.


La nota della Coldiretti Emilia Romagna

La vendemmia 2017 in Emilia Romagna sarà una delle più scarse dal dopoguerra ad oggi, ma di altissima qualità. Lo afferma Coldiretti regionale ricordando che in questo fine agosto entra nel vivo la vendemmia dei principali vini emiliano romagnoli. Dopo la raccolta delle uve destinate alla spumantizzazione (Pinot, Chardonnay, Moscato), – ricorda Coldiretti regionale – comincia con un anticipo di almeno dieci giorni anche  la raccolta di dei vini bianchi classici: Albana, Trebbiano, Pignoletto, Ortrugo, Malvasia, per ricordare i più importanti. Nella prima decade di settembre inizierà anche la vendemmia delle uve per i vini rossi, dal Sangiovese al Gutturnio, dal Lambrusco al Merlot e al Cabernet

Le condizioni anomale di quest’anno – commenta Coldiretti Emilia Romagna – hanno anticipato la maturazione delle uve, portando ad un anticipo di vendemmia in media di una decina di giorni con picchi anche di due settimane nelle aree orientali della regione. Il caldo e la siccità hanno anche ridotto la produttività, ma favorito la qualità, soprattutto per i vini rossi che potrebbero risultare da collezione. Secondo le stime di Coldiretti regionale, quest’anno la produzione di vino diminuirà del 20 per cento rispetto ai 7,8 milioni di ettolitri del 2016, attestandosi attorno ai 6,2 milioni di ettolitri.

Il 54,5 per cento dei vini dell’Emilia Romagna – sottolinea Coldiretti regionale – è destinata alla produzione di vini Doc (22,1%) e Igt (32,4%), mentre la restante percentuale (45,5%) è destinata a vini da tavola. I vini Doc sono 18, quelli Igt 9, mentre due vini (Albana di Romagna e Pignoletto classico dei Colli bolognesi) hanno ottenuto la denominazione di origine controllata e garantita (Docg).

In Emilia Romagna – ricorda Coldiretti – ci sono 50 mila ettari di vigneto, coltivati da 22 mila aziende, più di un terzo delle quali (35%) vende direttamente al consumatore. Quello della vendita diretta del vino – commenta Coldiretti Emilia Romagna – è una tendenza in continuo aumento negli ultimi anni anche come risposta alle richieste dei consumatori di conoscere personalmente il produttore, scoprire le caratteristiche del prodotto e visitare il territorio di origine. Il comparto vitivincolo in Emilia Romagna – ricorda Coldiretti regionale – dà lavoro a 150 mila addetti e contribuisce alle esportazioni per un valore di 280 milioni di euro.

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