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Morciano Newsrimini

‘La Ghigi si racconta’. Sabato inaugura la mostra all’ex pastificio

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mar 7 Set 2010 06:47 ~ ultimo agg. 13 Mag 22:38
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In mostra scatti fotografici che vanno dal 1870 al 2000. Alle 19, ci sarà una spaghettata con pasta dal marchio Ghigi offerta a tutti davanti al pastificio.

La storia del pastificio:

La Ghigi nacque nel 1870 su iniziativa del fornaio e commerciante Nicola Ghigi che decise di ampliare la propria attività iniziando a produrre pasta secca per minestre. Il suo forno in via Ronci divenne un piccolo laboratorio artigianale, dove con macchinari rudimentali si produceva pasta per Morciano e paesi limitrofi.

Nicola morì nel 1894, l’attività venne rilevata dal figlio Stefano che continuò il mestiere del padre per poco più di un decennio. Venuto a mancare anch’esso subentrò la moglie di Nicola, Margherita, che gestì a partire dal 1911 la ‘Fabbrica di pane e pasta-salsamenteria’ assieme al figlio maggiore di Stefano. Nel 1922 i fratelli minori liquidarono Nicola, che si chiamava come il nonno, per la cifra di 50.000 lire. Investirono poi su nuovi macchinari e la produzione passò da cinque quintali di pasta al giorno a venti e poi quaranta. L’attività si trasforma e diviene piccola industria in via Roma dove nel ’50 viene costruito il molino a cilindri e successivamente il mangimificio. Alla fine degli anni ’50 i dipendenti erano quasi 400; in quel periodo l’azienda raggiunge il massimo splendore al pari di Barilla e Buitoni.

Pasta Ghigi diviene sponsor di una squadra ciclistica e avvia una collaborazione con Fausto Coppi e campioni come Aldo Moser, Bariviera, Trapè, lo spagnolo Suarez e il direttore sportivo Luciano Pezzi che poi diverrà direttore sportivo della Nazionale di Ciclismo.
Uno spot televisivo in cui compariva un uomo di nome Gigi recitava: “Da Gigi un consiglio nostrano Pasta Ghigi Morciano”. Nel 1961 i due fratelli si separano: Emilio continua a gestire la casa madre, mentre Angelo fonda un nuovo pastificio a Rimini.
Ad Emilio subentrò il figlio Giorgio ma la fabbrica si trovò di fronte a grandi difficoltà. Sono anni di crisi in tutto il settore pastario tanto che in Italia dal 1960 all’80 il numero di pastifici scende da 730 a poco più di 200.

Nel 1972 interviene GEPI, la finanziaria pubblica di salvataggio delle aziende in crisi che controlla la produzione e salvaguardia l’occupazione. Nel 1979 Ghigi è acquistata da CON.SV.AGRI un consorzio di nove cooperative agricole tra Marche e Romagna. Viene avviata una ristrutturazione e un’adeguamento degli impianti e la produzione riprende a salire. La Ghigi riacquista il suo prestigio nazionale specialmente per la pasta all’uovo avvalorata da produzioni per Emiliane Barilla e marchi come Sidis e Selex.
Nel 2000 Con.Sv.Agri entra in crisi e nonostante gli interventi di sostegno con l’avvio della costruzione di un nuovo stabilimento produttivo a San Clemente nel 2007 entra in liquidazione coatta amministrativa.

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