La Finanziaria taglia risorse ai comuni. Magrini: per Rimini 4 milioni in cinque anni


In un quinquennio taglio di un miliardo di euro sulle risorse agli enti locali. Per Rimini si tratta di quasi 4 milioni di euro in meno. La lettura della nuova Legge di Bilancio del Governo arriva dall’assessore al Bilancio Juri Magrini che spera si arrivi presto ad una correzione di quanto previsto altrimenti il rischio è che a risentirne siano i cittadini.
“La legge di bilancio appena approvata dal Governo Italiano ha approvato una revisione della spesa statale, stabilendo per il quinquennio 2024 – 2028 un taglio di risorse a carico degli enti locali pari, per i Comuni, a 200 milioni annui. In tutto si tratta dunque di un miliardo di euro. Il taglio sarà ripartito in proporzione sulla spesa corrente in base ai dati del rendiconto 2022 e per il comune di Rimini si prospetta per l’anno 2024 un taglio pari a 790 mila euro. Facile fare il conto finale: se non verrà modificata la norma, a fine 2028 il Comune di Rimini potrebbe avere un taglio ai trasferimenti derivanti da questa misura pari a 3,950 milioni di euro.
Dunque, 4 milioni di euro o giù di lì cancellati in una logica, non dubitiamo, di razionalizzazione dei conti a livello nazionale ma che rischiano di piombare come una scure su servizi e progetti comunali in tutta Italia, specialmente inerenti la tenuta sanitaria, scolastica e la sicurezza del Paese. E credo non si vada lontano dalla realtà se si allarga la proiezione comunale al doppio della cifra, per gli altri 26 Comuni della provincia di Rimini.
Senza volere aizzare polemiche, tengo a ribadire come la tenuta di uno Stato si fondi principalmente sull’instaurarsi di un corretto rapporto di fiducia e di collaborazione tra Istituzioni di diverso livello. Per questo auspico che provvedimenti come quello scritto nella Legge di Bilancio 2024 trovino al più presto una correzione. Rimini ha già dichiarato di non volere scaricare il taglio dei trasferimenti governativi sui cittadini in termini di incremento delle imposte e ciò può farlo alla luce di un bilancio solido e controllato. Ma la corda non si può tirare all’infinito e i Comuni non possono essere sempre quelli che pagano i conti altrui“.