L' abbraccio commosso e grato di Riccione nell'ultimo saluto ad Edmo Vandi


Tanta gente, che gli ha voluto bene, che l'ha apprezzato per il suo lavoro, che è rimasta incantata dalle tante storie raccontate, ha partecipato nella mattinata del 2 giugno al funerale di Edmo Vandi, morto giovedì scorso a 91 anni. Presenti anche vari sindaci della provincia, amministratori, dirigenti e dipendenti del Comune di Riccione.
Durante la cerimonia si sono stati interventi della sindaca Daniela Angelini e del presidente di Famija Arciunesa Francesco Cesarini.
La prima cittadina: "Edmo, Riccione l’ha amata profondamente. E Riccione oggi, con riconoscenza, gli restituisce tutto quell’amore. È stata una figura davvero speciale per la nostra città. Una persona poliedrica, che ha vissuto il lavoro in Comune con passione, intelligenza e una disponibilità rara. Non si è mai limitato a un solo ruolo: si è messo al servizio della comunità con spirito d’iniziativa e attenzione, occupandosi di molti ambiti, sempre con competenza e generosità. Nel turismo ha lasciato un segno profondo. La sua creatività, unita a un’intuizione fuori dal comune, lo ha reso un punto di riferimento. Edmo sapeva tenere insieme il piano operativo con quello più umano, più profondo. Il suo modo di raccontare la città – in dialetto, nei dettagli, nei personaggi – ha restituito a Riccione la sua anima più vera. Chi ha avuto modo di lavorare con lui sa quanto le sue giornate siano state piene non solo di idee, ma anche di storie. A volte bastava un pretesto per far emergere i suoi ricordi, la memoria viva della Riccione che è stata, punteggiata di aneddoti, osservazioni brillanti, ironie mai banali. Il suo sguardo è stato acuto, mai superficiale. E forse anche per questo è riuscito a farci sorridere, senza mai perdere il senso delle cose. Non stupisce, allora, che oggi questa chiesa sia così gremita. Chi semina presenza, ascolto, leggerezza e amore per la propria comunità… poi l’amore lo raccoglie. Qualche mese fa è venuto in Municipio per ringraziarmi di persona degli auguri di compleanno. In quell’occasione mi ha detto che era contento che Riccione avesse una sindaca che conosceva e amava la città. Oggi, ripensando a quell’incontro, sento forte il senso di responsabilità verso ciò che Edmo ha custodito con tanto amore: la memoria collettiva, le tradizioni, lo spirito autentico della nostra comunità. Mi ha lasciato una lettera molto bella, che conserverò con affetto. Un frammento della sua Riccione, che oggi affido idealmente a tutta la città. Grazie Edmo. Per quello che sei stato. Per tutto quello che ci hai lasciato."
L'ultmo saluto del presidente di di Famija Arciunesa Francesco Cesarini
Famija Arciunesa ed Edmo Vandi sono stati e saranno ancora uniti da una sorta di cordone ombelicale che ha alimentato vicendevolmente la passione e l’amore per Riccione. Abbiamo tanto da recuperare o pubblicare e quindi Edmo sarà per tanti anni ancora un protagonista della nostra redazione insieme naturalmente ad un altro grande riccionese, Giuseppe Lo Magro. E’ un sentimento di profonda riconoscenza per quanto fatto per la città ed in particolare per Famija Arciunesa che oggi mi fa esclamare “Grazie Edmo”! Grazie per il tuo incessante lavoro di testimonianza, direi unico della nostra comunità, assolto con uno sguardo sulle cose sempre originale. “Prendete la vita con leggerezza, ché leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore” scriveva Italo Calvino; ecco ogni volta che leggo Edmo è come volare tra i ricordi, gli odori, le strade, le parole, le storie e le stagioni della nostra Riccione. Ed Edmo ci ha preso per mano in questo viaggio della vita sempre con quell’autoironia, tipica delle persone intelligenti, e la capacità di stare negli anni e nel tempo con il suo stile sempre originale. Poi Edmo è stato per me “maestro” di uno dei pochi mestieri, quello del giornalista, dove ancora, a dispetto di corsi di formazione e l’incessante avanzare della tecnologia, contano soprattutto gli esempi quotidiani sul campo. Il mio essere qui è anche un personale ringraziamento alle lezioni di misura e stile potute apprezzare negli anni. Perché Edmo ci ha insegnato ad avere una prospettiva sul mondo e sulla città, con spirito critico costruttivo, con il rispetto delle opinioni diverse e la capacità di stemperare, di dare il giusto peso ad ogni cosa con una battuta, un commento ironico, meglio se detto in dialetto. Questa capacità mi ha sempre affascinato. Non scorderò mai il giorno in cui per la prima volta Edmo, su mio invito, condusse in TV il primo telegiornale interamente in dialetto: fu semplicemente prodigioso. Da navigato conduttore, in giacca e cravatta, dava nota dei fatti di cronaca, commentandoli, rigorosamente in dialetto con quella capacità di far sorridere ma al contempo di informare e riflettere: in equilibrio tra la cronaca e l’intrattenimento. Un uomo capace sempre di essere misurato, in ogni contesto e circostanza. Un modo di fare e di essere declinato anche nel mondo dello sport in particolare nel calcio dove anche qui sapeva volare alto rispetto polemiche e tensioni, naturalmente con la sua città sempre sullo sfondo perché Edmo è stato per oltre 40 anni speaker della Riccione Calcio allo Stadio Comunale Italo Nicoletti. Che bello pensarli ora nuovamente insieme lui ed Italo. Per chiudere, riguardando le nostre chat, ho recuperato un ricordo, quello legato ai 40 anni di Famija Arciunesa, era il 2020. Edmo in un messaggio si rallegrava perché la dedica che come direttivo gli avevamo scritto su una targa celebrativa gli era piaciuta particolarmente, tanto da definirla la più bella tra le tante ricevute. A me piace pensare che sia vero. Ecco ora per chiudere vorrei rileggerla insieme a tutti voi perché la sento più che mai centrata su come abbiamo conosciuto Edmo. “Ad Edmo Vandi, per aver saputo nei primi quarant’anni del giornale Famija Arciunesa, raccontare con arguzia ed ironia passato e presente della nostra città. Insegnandoci ad amarla” Grazie Edmo, Famija Arciunesa ma anche tutta Riccione ti deve tanto.