In manette la banda del borgo. Tra le vittime anche Serena Grandi


Avevano rubato refurtiva per circa 20mila euro colpendo nel borgo San Giuliano di Rimini. Approfittando, in alcui casi, delle case vuote a cavallo con il ponte del 25 aprile. A fermare la banda del Borgo, composta da tre rumeni, sono stati i carabinieri. La mattina del 30 aprile due militari in pattuglia hanno cercato di fermare la loro auto per un controllo su via XXIII ma i tre hanno finto di non accorgersene aumentando la velocità e costringendo i militari ha mettersi di traverso per bloccarli. Nel veicolo sono stati trovati borsoni pieni di merce di dubbia provenienza: soprammobili, tele prive di cornice, vecchi e nuovi cellulari. E anche tre pc portatili. Grazie ad uno di questi i militari sono risaliti ad una delle vittime: Serena Grandi. Sul desktop del computer infatti c’era una sua foto e l’attrice, convocata in Caserma, ha confermato di aver subito il furto nel ristorante che gestisce al borgo San Giuliano insieme al figlio. La Grandi ha anche ricordato che un suo vicino le aveva detto di aver subito un furto in casa. L’uomo, convocato dai carabinieri, ha riconosciuto gli altri due pc rubati ma anche alcune medagie sportive vinte a scuola e una vecchia moneta da 500 lire. Buona parte della refurtiva, ad una prima desamina, non sembra di fatto avere un grande valore economico: ci sono vecchi cellulari, un telefono antico in madreperla, una stauetta in rame ed una in marmo, alcuni orologi da polso e da tavolo e vari dipinti. Probabilmente merce destinata ai mercatini rumeni. I tre arrestati infatti, prima del controllo, avevano detto ai militari di essere in procinto di ripartire per Bucharest dopo aver trascorso una settimana a Rimini. I tre fermati, di 24, 27 e 30 anni, hanno detto al Gip di aver comprato la merce da un marocchino. Una versione poco convincente. Per loro è stato convalidato il fermo. Visto che non parlano italiano, probabilmente sono stati aiutati da un complice che li ha indirizzati sul Borgo.
Intanto i militari cercano i prorpietari della refurtiva rubata.
(nella foto parte della refurtiva rubata)