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Polizie Locali Rimini Riccione

Importazione di farmaci dopanti. Sequestrate 360 scatole di anabolizzanti

In foto: i farmaci sequestrati
i farmaci sequestrati
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mer 11 Giu 2025 13:04 ~ ultimo agg. 12 Giu 09:03
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Si è conclusa con un sequestro di sostanze dopanti e due denunce un’operazione congiunta della Polizia Locale di Rimini e della Polizia Locale di Riccione, impegnate in un’attività congiunta di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. Martedì pomeriggio, nel corso di un servizio di controllo del territorio, gli agenti hanno effettuato una perquisizione domiciliare nel quartiere Padulli a Rimini, rinvenendo 360 scatole di anabolizzanti importati dall’estero. Un uomo di 46 anni e una donna (classe 1983), sono state denunciate a piede libero per esercizio abusivo della professione farmaceutica e detenzione e importazione di farmaci privi dell'autorizzazione.
L’indagine ha preso il via da un arresto effettuato nei giorni scorsi dalla Polizia Locale di Riccione. Sviluppi investigativi successivi hanno condotto gli agenti a individuare un’abitazione sospetta nella zona Padulli. Nel pomeriggio di ieri è quindi scattato il controllo congiunto, a cui ha preso parte anche l’unità cinofila della Polizia Locale di Riccione.
La perquisizione domiciliare (condotta ai sensi dell’art. 103 del DPR 309/90) ha consentito il rinvenimento di 360 scatole contenenti ciascuna circa 10 fiale di sostanze anabolizzanti e dopanti, di tipo intramuscolare ed endovenoso, provenienti da Paesi esteri, anche con confezioni e fogli illustrativi in lingua russa.
Le successive indagini condotte sui cellulari della coppia che occupa l’alloggio, hanno confermato l’ipotesi della vendita senza autorizzazione. Nel cellulare dell’uomo erano presenti istruzioni dettagliate per spedizioni di farmaci destinati a diverse città italiane.
Tutti i farmaci sono stati sottoposti a sequestro. La coppia, denunciata a piede libero, dovrà ora rispondere per i reati di “esercizio abusivo della professione farmaceutica” e “detenzione e importazione di farmaci privi dell’autorizzazione all'immissione in commercio”, ovvero senza il documento (AIC) rilasciato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), che certifica la sicurezza e l’efficacia dei farmaci in circolazione sul territorio nazionale.

 

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