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Il TAR sospende la caccia allo storno. Morri: decisione non condivisibile

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Lun 20 Ott 2008 17:03
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La decisione del TAR accoglie un ricorso della Lega per l’abolizione della caccia. L’assessore provinciale all’agricoltura Mauro Morri ha detto di non essere d’accordo con la decisione che, a suo avviso, mette a rischio le coltivazioni. Morri ha affermato poi che chiederà al Governo italiano di reinserire lo storno tra le specie cacciabili, senza bisogno ogni anno della deroga per poterlo fare.

La nota stampa della provincia

Per il secondo anno consecutivo la Regione Emilia-Romagna ha deliberato, lo scorso 29 luglio, la caccia in deroga per alcune specie che danneggiano l’agricoltura.

Nel caso del territorio della Provincia di Rimini, la delibera regionale ha previsto la possibilità di cacciare lo storno su tutto il territorio a monte della SS16, e più precisamente lo storno dal 1° settembre al 15 novembre in appostamento e dal 16 novembre al 15 dicembre solamente nelle vicinanze di vigneti, frutteti e oliveti Questo non a caso.
La concessione della deroga per la caccia allo storno, pratica popolare e tradizionale per tutta la Romagna, si impone per le caratteristiche del nostro ambiente e della nostra agricoltura, contraddistinta dalla coltivazione intensiva di frutteti, vigneti, orti e oliveti, in cui i danni alle produzioni agricole da parte dello storno sono diffusi e costanti.

A differenza delle altre province romagnole di Forlì-Cesena e Ravenna, la Provincia di Rimini non ha richiesto il prelievo in deroga per il passero, così come proposto da tutte le Associazioni Venatorie e agricole (oltre a quelle ambientaliste) della Provincia di Rimini, con la consapevolezza che tale specie è in notevole calo numerico, quindi da preservare.
La deroga per la caccia allo storno si è resa necessaria per contenere i gravi e ricorrenti danni alle nostre produzioni agricole (in particolare uva, olive, girasole e ciliegie), per un totale di danni accertati da storno nel 2007 pari a 6.850 euro, in calo del 23% rispetto al 2006 proprio grazie alla possibilità di caccia in deroga concessa lo scorso anno (nel 2007 risultano abbattuti 25.105 storni).

Proprio questa mattina è giunta notizia che il TAR dell’Emilia Romagna, Sezione II di Bologna, esprimendosi sul ricorso presentato dalla LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia) ed altri contro la Delibera Regionale del 29 luglio scorso relativa alle deroghe per la caccia, ha concesso la sospensiva del provvedimento.

“Ritengo tale decisione un fatto gravissimo – dichiara l’assessore provinciale all’Agricoltura Mauro Morri -, una decisione intempestiva essendo la caccia allo storno già avviata da settembre. Si tratta di un provvedimento che rischia di azzerare senza motivi ogni sforzo per il mantenimento del numero degli storni sotto controllo ai fini della tutela delle coltivazioni (le olive sono in maturazione e la raccolta è prevista il prossimo mese).”

Peraltro, sono molti i cacciatori riminesi, soprattutto i più anziani, che hanno rinnovato ad agosto la licenza di caccia nella certezza di poter cacciare lo storno, e questa decisione del TAR a caccia avviata interrompe l’attività venatoria in corso.
E, va da sé, che la decisione nel merito, quale sarà la data di discussione, avverrà “fuori tempo massimo”.

“Siamo disponibili da subito – conclude Morri – a sostenere la Regione per riproporre un atto che possa consentire il proseguimento degli abbattimenti di storni nel territorio romagnolo, e ripresentiamo l’invito al Governo italiano
affinché prosegua l’iniziativa intrapresa dal precedente Ministro De Castro di reinserire lo storno tra le specie cacciabili in Italia, senza richiederne ogni anno la deroga per il prelievo venatorio.”

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