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accordo con la procura

Il carabiniere arrestato per rapina in concorso patteggia e risarcisce il danno

In foto: I carabinieri insieme al pm Ercolani e al procuratore Capo Melotti
I carabinieri insieme al pm Ercolani e al procuratore Capo Melotti
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Sab 27 Set 2025 16:52 ~ ultimo agg. 17:50
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Si trova ancora ai domiciliari il 60enne appuntato scelto dei carabinieri, all'epoca dei fatti in servizio al comando provinciale di Rimini, e ora in pensione, arrestato lo scorso febbraio con l'accusa di avere favorito la rapina di un Rolex da 45mila euro ai danni di un suo conoscente, aggredito mentre rientrava nella sua abitazione a Rimini da due uomini incappucciati. La novità è che il militare dell'Arma, difeso dall'avvocato Nicolas Cicchini, ha concordato con il pubblico ministero Davide Ercolani il patteggiamento della pena (che ora dovrà essere ratificato dal giudice), che prevede per legge anche il risarcimento della parte offesa, rappresentata dall'avvocato Gianluca Brugioni. Risarcimento che è stato quantificato in 40mila euro circa. In cambio la vittima della rapina si impegna a non costituirsi parte civile in un eventuale processo nei confronti del carabiniere. Potrebbe invece farlo in quello che riguarderebbe i suoi aggressori materiali. 

Secondo la Procura di Rimini, l'appuntato scelto, finito in mezzo ad un'inchiesta più ampia su furti in abitazione e spaccio di cocaina a Rimini e provincia, aveva indicato ai criminali albanesi il conoscente da rapinare. In cambio avrebbe ricevuto una parte del profitto dalla successiva vendita del Rolex, circa 4mila euro. Ad incastrarlo, stando alle indagini, alcune intercettazioni telefoniche con la compagna. Accuse che il militare dell'Arma ha sempre respinto con forza. "Il patteggiamento non è assolutamente un'ammissione di colpa - precisa l'avvocato Cicchini -. A fronte di un processo che sarebbe stato lungo ed economicamente dispendioso, il mio assistito, anche per porre fine una volta per tutte ad una sofferenza psicologica che si protrae da mesi, ha deciso di trovare un accordo con la Procura che include anche il risarcimento della parte offesa per una somma che ha ottenuto grazie ad un apposito finanziamento. Ha prevalso dunque il buon senso - conclude il legale -, il voler vivere senza più pensieri, lasciandosi così alle spalle una vicenda per lui molto dolorosa". 

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