Indietro
menu
Riconoscimento a Santarcangelo

Grande festa per i 60 anni di sacerdozio di don Giancarlo Del Bianco

In foto: la festa per don Giancarlo
la festa per don Giancarlo
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Mar 3 Giu 2025 13:16 ~ ultimo agg. 13:29
Tempo di lettura 4 min

E' stata una festa piena di emozioni quella con cui nella serata del 2 giugno alla Collegiata di Santarcangelo sono stati celebrati i 60 anni di sacerdozio di don Giancarlo Del Bianco, da quasi 25 anni nella città clementina. Attorniamo dalla comunità e da tanti amici e sacerdoti don Giancarlo ha rinnovato il "si, eccomi" che lo ha animato nei tanti anni a servizio della Diocesi di Rimini. Al termine della celebrazione ha preso parola anche il sindaco Filippo Sacchetti che ha annunciato un riconoscimento speciale e un momento lui dedicato in occasione dei saluti di fine anno a dicembre. In un primo momento si era pensato alla cittadinanza onoraria, ma visto che il regolamento non lo consente in quanto residente, il primo cittadino ha rivelato che si istituirà un premio ad hoc. 

Arrivato da Morciano nel 2001 per assumere la guida della Parrocchia di San Michele Arcangelo, ha subito risposto all’auspicio del Vescovo che sollecitava un Centro Parrocchiale rendendo il Teatrino della Collegiata una sorta di sala polivalente e si è subito messo in azione per riportare in città la tradizione del Carnevale. E’ a lui che si deve “Sanrtarcangelo in festa nel Carnevale”, con la grande capacità di coinvolgere le varie frazioni e far sì che la gente uscisse dalle case per dedicarsi alla preparazione di maschere, carri e addobbi vari. 

"Se dovessi definirlo con una frase - ha detto Sacchetti - , direi che don Giancarlo è un parroco guidato dal cuore, un sacerdote che piange di gioia e commozione ai battesimi e ai funerali, ma ride anche spesso e ti fa entrare subito in sintonia e in confidenza con lui mettendosi al tuo livello, Qualunque esso sia, per la naturale propensione a intessere rapporti con le persone umili e modeste più volentieri che con i fini intellettuali. Ha saputo anzi valorizzare i primi con incarichi e responsabilità e il suo grande pregio è saper tirare fuori da tutti il meglio che possono dare. Diciamo che è entrato subito in sintonia con Santarcangelo perché ha saputo interpretare i sentimenti dei santarcangiolesi. Aprendo alla città le porte della canonica e spalancando la chiesa a tutti. Ma anche vivendo la nostra città nelle sue diverse espressioni, come dimostra ad esempio il fatto che è diventato subito socio della Pro loco e lo ha fatto in maniera attiva, partecipando alle cene e ai vari momenti conviviali. Ha tantissime passioni e oltre a quelle citate per l’Inter e il Carnevale, mi piace ricordare quelle per il Presepe vivente, la bici e le camminate: ne fa di solitarie in montagna, dove si dice nessuno riesca a tenere il suo passo, ma anche al mare, sulla spiaggia e in acqua, Per la Collegiata nutre invece da sempre un vero e proprio amore: gli è sempre piaciuto tenerla pulitissima, in ordine e addobbata, affidandola alle cure di “Renzino”. E in questi tempi ne ha dato un’altra grande dimostrazione donando addirittura 30.000 euro per l’intervento di sistemazione in corso. Non è però per questi che lo vogliamo fare santarcangolese ad honorem… Ha dimostrato di essere come detto uno di noi fin da subito e ancor più quando, raggiunto il limite d’età dei 75 anni, si è dovuto dimettere ma non si è trasferito alla Casa del Clero. Anzi. E’ rimasto in città e ha continuato a mettersi a disposizione con un servizio religioso ancora preziosissimo con gli anziani, in ospedale, ma anche in momenti ufficiali quali cresime, messe del 25 aprile, rosari… Ovunque ci sia necessità. Questo è il segno di quanto abbia legato con tutti e di quanto noi santarcangiolesi gli vogliamo bene. A 84 anni direi che è ora di accoglierlo in municipio per un bel riconoscimento istituzionale

Altre notizie