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Fiera: bilancio corretto in positivo. 2016 debito estinto, 2017 dividendi

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mar 15 Apr 2014 12:31 ~ ultimo agg. 17 Mag 05:25
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I debiti sono scesi dai 34 milioni del 2008 a 16 milioni.
Nel periodo 2014-16 previsti ricavi consolidati per 68 milioni quest’anno, 76,5 milioni nel 2015 e 85,7 nel 2016. Il margine operativo lordo salirà nel 2014 a 11.563.013 euro, nel 2015 a 12.987.913 e nel 2016 a 17.569.955 euro.
Un piano realistico, assicura Cagnoni, che esclude quello che non nasce dai prodotti di mercato sicuri e che parte dalla consapevolezza che la crisi non è superata.
Nel 2014 dopo tre anni in negativo l’utile al netto delle tasse e’ stimato in 2,4 milioni, nel 2015 di 3,5 milioni, nel 2016 di 8,6.
Nel 2001, all’apertura del nuovo quartiere la situazione era negativa per 14,8 milioni. Nel 2016 previsto l’azzeramento del debito con una situazione finanziaria netta positiva per 4,7 milioni. E nel 2017 si prevede di poter quindi passare alla distribuzione dei dividendi per 3 milioni di euro.
“Se questo è un bilancio in sofferenza mi auguro che la sofferenza continui”, risponde Cagnoni a chi parla di fiera in emergenza. Discorso esteso anche alla prospettiva della privatizzazione, da vedere non come risposta a una necessità urgente ma come prospettiva già indicata in passato alla quale presentarsi con tranquillità e robustezza. .
I canali dello sviluppo saranno investimenti in ricerca, sviluppo e internazionalizzazione, crescita delle manifestazioni storiche e spin off di prodotto, acquisizioni, ristrutturazione societaria (dalla presa in carico della gestione congressuale da Convention Bureau ci si attende una consistente ottimizzazione dei costi), diversificazione del business e alleanze estere.
Sul congressuale, si passa da una previsione di fatturato da 8 milioni nel 2014 a 10,5 nel 2016. Cagnoni non sorvola sulle preoccupazioni per i conti, rimane il debito di 85 milioni di cui devono preoccuparsi i soci pubblici che hanno firmato il mutuo. Se così non fosse per le difficoltà degli enti, dal 2017 la fiera è pronta a rilasciare i dividendi che possono mettere in condizione la parte pubblica di pagare il mutuo.
E a margine ricorda: a Rimini il Palas é costato 102 milioni pagato dal territorio, a Roma con la stessa capienza 350 milioni quasi tutti dallo Stato.
Su stato e tendenze del Congressuale, Cagnoni annuncia un focus che si terrà prossimamente a Rimini.

Sulle alleanze Cagnoni parte dalla premessa che oggi in Italia c’è una fiera in posizione privilegiata, quella di Milano, per le risorse di cui è’ stata dotata. Se Rimini e Bologna devono mettersi insieme per far fronte a Milano, non serve. Servono discussioni su progetti industriali e piani di miglioramento della qualità, discorsi che nello scenario di oggi Rimini non deve fare necessariamente con Bologna. E con Bologna i discorsi vanno fatti in tempi brevi, “Se devono passare altri 12 anni non ci interessa”.
Rimini oggi ha anzi le capacità di porsi come riferimento per il Mediterraneo: sarà questa anche la nuova dimensione del TTG, buyers che comprano non solo l’Italia ma tutto il bacino con conseguente crescita di espositori e visitatori.
Altre manifestazioni come Sigep e Riminiwellness stanno creando piattaforme per rafforzare la dimensione internazionale, mentre sono in corso trattative in Brasile per organizzare una manifestazione sulla linea di Ecomondo.

(Newsrimini.it)

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