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Domenica la festa per il crocefisso restaurato. Il programma

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mer 9 Set 2009 14:12 ~ ultimo agg. 13 Mag 06:45
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Domenica la tradizionale Festa del Crocefisso (o meglio la tradizionale festa del Santissimo e della Beata Vergine della Consolazione).
La giornata avrà inizio con la Santa Messa (chiesa di San Biagio) alle 11.15, seguirà alle 17 la processione del Crocefisso e della Beata Vergine da Porta Montanara, attraverso il viale, fino alla Chiesa di San Biagio, dove nuovamente verrà celebrata la Santa Messa.
Non mancherà di certo il momento conviviale, con la cena comunitaria alle 19 e la musica della rinnovata Banda di Colbordolo.
Alle 21 il Vescovo di Rimini Monsignor Francesco Lambiasi celebrerà la Santa Messa in onore della Madonna di Fatima presso la chiesa di Santa Maria del Monte.

Questa sentita festa sarà anche l’occasione per presentare alla cittadinanza e al pubblico il restauro del Crocefisso ligneo – di proprietà comunale – rientrato a Saludecio il giugno scorso dopo appropriata e specifica opera di restauro e collocato in bella vista nel locale Museo di Saludecio e del Beato Amato.
Il Convegno si terrà presso il Teatro G. Verdi a partire dalle ore 16.

Il crocefisso, tornato lo scorso 27 giugno nella chiesa parrocchiale di San Biagio proveniva dalla cappella del Cimitero di Saludecio capoluogo. L’opera è realizzata in legno policromo ed ascrivibile al sec. XIV. E’ stata oggetto di un attento intervento di restauro realizzato direttamente dall’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna con i finanziamenti della L.r. 18/2000 “Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali” erogato sul piano d’intervento per l’anno 2006.

La scultura, prima del restauro, era collocata provvisoriamente dietro l’altare maggiore della cripta della parrocchiale di San Biagio entro una bella decorazione plastica del bolognese Antonio Trentanove e versava in uno stato conservativo assai problematico.

L’opera risultava interamente ricoperta da una gessatura e da un colore pressoché uniforme che il restauro ha provveduto a rimuovere opportunamente e, comunque, dopo che sono state effettuate le necessarie analisi stratigrafiche e la caratterizzazione dei pigmenti, affidate al laboratorio della prof. Antonella Casoli dell’Università degli Studi di Parma.
La restauratrice Roberta Notari di Reggio Emilia, cui è stato affidato l’intervento, ha riportato in luce una bella policromia, assai più antica, in buono stato, rosata e vibrante, con particolari significativi come le stille di sangue, ciglia ecc., non alterata e con la patina originale.
Da quanto è potuto finora emergere si tratta di un manufatto realizzato secondo una metodologia costruttiva riscontrabile in altri crocefissi presenti nel territorio riminese. La testa poggia su un lungo collo ed è certo che in origine aveva i capelli, realizzati forse in fibra vegetale o addirittura veri, di cui è rimasta una calottina in canapone molto rado sotto una teletta di lino a trama fitta che si è preferito rimuovere non essendo più funzionale all’opera; della barba in crine (o forse anch’essa di capelli veri) è rimasto un frammento che è stato mantenuto. Le parti mancanti del Cristo sono state filologicamente riproposte. La croce su cui poggia risulta assai più tarda, era ridipinta in marrone ed è stata riportata in luce la cromia nera originale.
Un gradito “ritorno a casa” per tutti i saludecesi.

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