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Crisi nella Striscia di Gaza: la testimonianza di una volontaria riminese

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Lun 29 Dic 2008 19:17 ~ ultimo agg. 12 Mag 19:37
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E’ di più di 300 morti e 1000 feriti il bilancio di tre giorni di bombardamenti da parte dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, cui hanno risposto le truppe palestinesi di Hamas. Nella Striscia si respira aria di guerra ma anche nello Stato d’Israele e in Cisgiordania la situazione è molto tesa.
Abbiamo raggiunto telefonicamente la riminese Alessandra Romano, volontaria di Operazione Colomba della Papa Giovanni, che si trova ad At Tuwani,in Cisgiordania, 30 chilometri a sud di Hebron.”Qui la situazione è abbastanza tranquilla” spiega “nonostante la popolazione del villaggio sia molto scossa da quanto sta accadendo a Gaza. Il risentimento c’è anche se, dal momento che il villaggio ha scelto la non violenza, si sta cercando di rielaborare al meglio i fatti di questi giorni. L’aria però è tesa perché comunque si tratta dell’ennesima ferita profonda inferta a queste persone” aggiunge.

Uno dei problemi più gravi per gli abitanti di At Tuwani sono i continui attacchi dei coloni israeliani, il cui apparente silenzio di queste settimane preoccupa i volontari, che temono si stia preparando un’azione ancor più violenta. Operazione Colomba é impegnata in dei progetti anche a Gerusalemme. In questi giorni, però, agli operatori è stato consigliato loro di non abbandonare la Cisgiordania.

“Abbiamo parlato con il viceconsole italiano” ci ha detto ancora Alessandra Romano, “che ci ha consigliato di non spostarci in Cisgiordania e ovviamente neanche verso sud, a confine con la Striscia di Gaza. Noi siamo qui ad At-Tuwani e rimarremo fino al 31 dicembre. Poi cercheremo di tornare a Gerusalemme. Anche se a Hebron, che dobbiamo attraversare per andare a Gerusalemme, gli scontri sono forti e continuano anche durante il giorno” spiega.

La tregua che durava da sei mesi è stata rotta da Hamas nelle scorse settimane. I miliziani palestinesi hanno sparato decine di razzi contro le comunità israeliane e l’esercito ha reagito con i bombardamenti di questi giorni contro Gaza. Non si esclude che l’attacco possa proseguire anche via terra.

“Tutti ci aspettavamo una reazione da Israele dopo che in una sola giornata sono stati lanciati 80 razzi qassam sulla cittadina israeliana di Sderot” commenta Alessandra Romano, che è una testimone diretta di quanto sta accadendo in Terra Santa. “L’uccisione di 400 persone però non si può giustificare in nessun modo. Non mi sento di definirla ‘lotta al terrorismo’. Questo è un massacro” conclude.

(Newsrimini.it)

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