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Legacoop e Croatti

Concessioni, serve una legge nazionale. Nuove sollecitazioni dalla Romagna dopo Jesolo

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Rimini (Google Earth)
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Ven 16 Feb 2024 13:58 ~ ultimo agg. 16:16
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Dopo la notizia delle prime concessioni balneari assegnate tramite gare da parte del Comune di Jesolo (vedi notizia) arrivano nuove sollecitazioni al Governo perché metta mano a una nuova legge nazionale che risponda ai dettami europei sull’indizione delle gare evitando che gli enti locali procedano in ordine sparso.

Per Legacoop Romagna “Quanto sta succedendo a Jesolo sul fronte dell’assegnazione delle concessioni demaniali sta purtroppo materializzando i rischi peggiori di cui parliamo da anni.
Evidenze pubbliche svolte a livello locale, senza una normativa nazionale che difenda il nostro modello turistico balneare, porteranno con molta probabilità all’ingresso nella gestione della nostra spiaggia di grandi soggetti economici esterni al territorio, con riflessi negativi per la tipicità, il rapporto umano, la democraticità e la cultura del nostro turismo. Il primo rischio è il rincaro dei prezzi dei servizi di spiaggia, che i grandi gruppi dovranno mettere in campo per rientrare, in breve tempo, dai costi sostenuti per vincere le gare. Il secondo invece è che le risorse economiche generate sul nostro territorio verranno dirottate altrove, rompendo un circuito virtuoso che dura da decenni.

I Comuni saranno probabilmente in gravi difficoltà nell’affrontare la mole di lavoro che deriverebbe loro dal dover riassegnare tutte le concessioni costiere (migliaia), senza regole condivise e nello stesso momento. Ecco perché torniamo a sollecitare nuovamente una legge quadro nazionale che ordini la materia e difenda il settore, senza la quale l’applicazione della Direttiva Bolkenstein avrebbe effetti certamente distruttivi sulla filiera turistico balneare.

I Ministeri competenti devono convocare le Associazioni di settore, Comuni e Regioni, per concertare una proposta di legge di riordino della materia che abbia come prima finalità la salvaguardia e lo sviluppo della nostra filiera turistica e della sua straordinaria tipicità e, quindi, di un modello economico che va a vantaggio principalmente del territorio e dei turisti. Occorre oggi un vero e proprio patto con i Comuni, le cooperative e le associazioni balneari: in questo fase delicatissima, dove la possibilità di sviluppo dell’impresa è evidentemente limitata, è essenziale che si mantenga una stretta e ampia concertazione, evitando da parte degli Enti Locali fughe in avanti rischiose, muovendosi in autonomia o in modo differenziato.  Le nuove norme relative alla spiaggia e al suo utilizzo devono essere sempre più frutto di un confronto approfondito e devono avere come scopo principale la salvaguardia dei soggetti economici più preziosi e fragili per le economie locali: il lavoro, le micro imprese familiari e le loro cooperative”.

Il senatore riminese del Movimento 5 Stelle Marco Croatti commenta: Da mesi denunciamo come questo governo, che dal suo insediamento ha soltanto preso tempo sul tema delle concessioni balneari, stia agendo non a favore dei piccoli imprenditori balneari ma a favore di grandi poteri economici che dispongono di risorse enormi per affrontare e vincere gare che non prevedano quei paletti e quelli protezioni che il governo dovrebbe garantire con una riforma organica del settore a tutela dei cittadini, delle le piccole e micro imprese e degli enti locali. Nell’estate del 2022 il M5S aveva presentato un’ottima riforma, contenuta nel Ddl concorrenza, per rendere la Bolkestein una grande opportunità e disegnare il futuro delle nostre spiagge. Ma i partiti di destra invece che emanare i decreti attuativi hanno deciso di buttare tutto a mare senza poi fare nulla, a parte una mappatura farsa che la commissione UE ha rispedito immediatamente al mittente e lasciando così soli i comuni costieri, costretti a muoversi in ordine sparso e ad affrontare una situazione molto delicata e complessa. Dal 31/12/2023 di fatto tutte le nostre spiagge sono senza concessionari e il futuro appare fosco, con ricorsi e contenziosi in arrivo e una costosa procedura di infrazione che Bruxelles è pronta ad avviare nei confronti dell’Italia.

I rischi paventati dal sindaco di Rimini sono gli stessi che, da mesi, denunciamo in ogni sede, istituzionale e non. Se il governo Meloni non interverrà subito per dare al Paese una riforma delle concessioni demaniali che porti certezze, trasparenza e maggiori diritti per tutti, sarà chiaro l’obiettivo politico: una situazione di caos che avvantaggerà gli imprenditori e gli industriali più forti e potenti”.

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