Caso Ruby. Casini: autogolpe di Berlusconi. Marcegaglia: governo insuffficiente


”Il terzo polo nei sondaggi e’ oltre il 15%”. Poi avverte: ”Il dato importante e’ che sta crescendo il numero delle persone che non risponde ai sondaggi”. In merito al comportamento del terzo Polo sulla mozione di sfiducia a Sandro Bondi, il leader centrista ha spiegato che ci si aspetta un maggior impegno del ministro per trovare fondi a favore dei beni culturali ”allo sfascio”. E a Calderoli dice che ci potra’ essere il via libera al federalismo solo con un progetto ”serio”, in caso contrario il terzo Polo votera’ no.
CICCHITTO, DOVREBBE ESSERE FINI A DIMETTERSI – “Fini, avendo chiesto le dimissioni di Berlusconi dimostra di non essere affatto super partes e di conseguenza deve essere lui a dimettersi da presidente della Camera e a condurre a viso aperto la sua battaglia politica senza godere di una posizione istituzionale che di per se’ invece lo pone al di sopra delle parti”. E’ quanto dice Fabrizio
Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera.
LETTERA EX COLONNELLI AN, CONTRO PREMIER SOLO FANGO – ”Contro il premier solo fango” e ”avanti tutta per i nostri elettori che ci chiedono sviluppo e lagalita”. Con una lettera a ‘il Giornale’ gli ex colonnelli di An spiegano le ragioni per le quali sono ancora ”orgogliosi” di stare a fianco del Presidente del Consiglio nel Pdl nonostante lo scandalo del caso ‘ Ruby’. ”Uno dei filoni polemici di questi giorni chiama in causa chi e’ approdato nel Pdl provenendo dalla destra italiana: come fate, si dice, a essere coerenti con la vostra storia, fatta di richiami ai principi di rispetto delle regole, di fronte a quanto accade?” scrivono nella lettera Gianni Alemanno, Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa, Alfredo Mantovano, Altero Matteoli e Giorgia Meloni secondo i quali ”e’ evidente l’interesse di chi solleva il tema per provocare fratture interne al Pdl”.
MARONI: TREGUA PER IL PAESE ”Sosteniamo lealmente la maggioranza di cui facciamo parte, ma dopo l’abbuffata di culi e tette nel caso Ruby vogliamo tornare alle cose che interessano i cittadini: chiediamo a tutti, maggioranza e opposizione, di deporre le armi della sfida quotidiana su teoremi, complotti e persecuzioni e di tornare ad occuparci a tempo pieno di quello per cui siamo stati eletti, affrontare i problemi e risolverli”. Cosi’ il ministro dell’Interno Roberto Maroni in una lettera al Corriere della Sera. ”La lettura dei giornali in questi giorni mi lascia sconsolato”, scrive Maroni, che si dice infastidito dalle ”ingiuste critiche che sono state rivolte all’operato della Questura di Milano nella vicenda Ruby, perquisizioni comprese”. Su Berlusconi, il ministro leghista e’ ”convinto che la vicenda in se’, almeno sotto il profilo penale, sia inconsistente”, mentre ”il suo stile di vita, diverso dal mio, e’ affar suo”. ”E’ davvero impensabile – chiede Maroni – sperare che la parte piu’ responsabile dell’opposizione riesca a staccarsi dal buco della serratura, smetta di alimentare un circo mediatico da basso impero e sia disponibile a definire rapidamente con governo e maggioranza un piano straordinario di misure economiche e finanziare per favorire la crescita, sostenere le imprese, dare sollievo ai sindaci e ai loro bilanci asfittici, magari rinegoziando il patto di stabilita’ su basi piu’ articolate ed efficaci?”. Il 2011, prosegue Maroni, e’ ”l’anno delle sfide finali: la sfida tra politica e magistratura; tra conservazione dell’esistente e rivoluzione liberale; tra il modello italiano di welfare state e l’aggressione di una concorrenza globale senza regole e priva di etica e umanita’; infine tra il vecchio Stato centralista e il nuovo assetto federale proposto dalla Lega, che tenta di affermare la sua modernita’ tra le mille insidie di apparati e lobby onnivore”.
FINI, E’ BENE CHE PREMIER SI DIMETTA – Il presidente della Camera Gianfranco Fini considera opportuno che Silvio Berlusconi si dimetta. Lo dice in un’intervista al Corriere Adriatico, rilasciata alla vigilia del primo congresso regionale di Futuro e Liberta’ delle Marche che si tiene domani ad Ancona, in coincidenza con la prima giornata dei lavori del Consiglio permanente della Cei, anch’esso in programma nel capoluogo marchigiano. Lei, e’ la domanda del Corriere Adriatico a Fini, ha osservato un silenzio istituzionale sul Rubygate, ma gli esponenti di Fli in piu’ occasioni hanno parlato di necessita’ di dimissioni del presidente del Consiglio. Cosa ne pensa? ”Ovviamente – risponde il presidente della Camera – condivido le loro dichiarazioni”.
Quanto ai rapporti fra potere politico e magistratura, Gianfranco Fini e’ convinto che ”l’equilibrio fra poteri e funzioni dello Stato e’ l’essenza della democrazia. E ci deve essere sempre rispetto tra gli esponenti delle varie istituzioni. Il potere politico – osserva – non deve temere diminuzioni di autorita’ o di sovranita’ dalle inchieste dei giudici. Se esistono patologie nel sistema, queste patologie devono poter emergere alla luce del sole, nella fisiologia e nella normalita’ dei rapporti istituzionali. Ad avvantaggiarsene sarebbe innanzitutto la qualita’ della vita democratica”. In un altro passaggio dell’intervista Fini denuncia ”la concezione patrimoniale e para-feudale della politica” che a suo avviso anima il Pdl, dove la discussione interna e’ stata ”brutalmente soffocata”. ”Il vero tradimento – conclude – e’ promettere riforme e persino ‘rivoluzioni’ per poi attuare la politica del giorno per giorno, e del basso profilo riformatore”.
ALFANO, PREMIER NON VA DA PM, MA ANDRA’ DA GIUDICI – ”Non e’ vero che Berlusconi non va dai magistrati: non va dai pubblici ministeri ed e’ una strategia che la legge consente all’indagato. Credo che si rechera’ invece dai giudici quando la questione dovesse riguardare appunto i giudici e non i pm”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, intervenendo a ‘L’intervista’ di Maria Latella su Sky Tg24. Berlusconi, ha aggiunto Alfano , ”andra’ dai suoi giudici naturali, quelli precostituiti per legge, come la Costituzione afferma”.
BERLUSCONI, ‘IO SPIATO’. FINI ‘PREMIER VUOLE IMPUNITA” – “E’ normale in una normale democrazia che il presidente del consiglio sia sottoposto a uno spionaggio del genere?”. Lo ha detto Silvio Berlusconi in collegamento telefonico ad un convegno del Pdl a Milano. “Siamo determinati a realizzare la riforma della giustizia che non siamo mai riusciti a fare non per mancanza di impegno ma per l’opposizione prima di Casini e poi di Fini”, ha aggiunto spiegando che era saltoto il piano eversivo del presidente della Camera. Immediata la replica di Fini: “Chi ha vinto le elezioni non puo’ pensare di essere al di sopra della legge. Non voglio infierire, ma il buon nome dell’Italia da qualche tempo a questa parte viene sottoposto a dure critiche per comportamenti di chi l’Italia la rappresenta”.
GOVERNO: MARCEGAGLIA, DA 6 MESI AZIONE NON SUFFICIENTE – “Nei primi mesi della crisi il governo ha tenuto i conti pubblici a posto e abbiamo visto invece cosa succede in Portogallo e Spagna ma ora serve di più: da sei mesi a questa parte l’azione del governo non è sufficiente”. Lo afferma il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, intervistata da Fabio Fazio durante la trasmissione “Che tempo che fa”.
“Serve stabilità, ma non fine a se stessa. Serve stabilità per fare le riforme. Nelle prossime settimane dovremo verificare se il governo è in grado di fare le riforme, altrimenti bisogna fare altre scelte: non si può più aspettare”, ha aggiunto la Marcegaglia. “Dai giornali italiani ed esteri – prosegue Marcegaglia rispondendo ad una domanda del conduttore anche a proposito degli attuali fatti di cronaca – esce un’immagine non positiva del nostro Paese. Ma quando sono all’estero sottolineo sempre che c’é un’altra Italia, un’Italia che va a letto presto e si sveglia presto, che lavora, che produce che fa impresa e che si impegna”.
“Un nuovo primo ministro deve avere la maggioranza in Parlamento e deve essere indicato dagli elettori, cosa sulla quale sono d’accordo: se ci saranno le condizioni perché Tremonti abbia queste caratteristiche, perché no”, ha spiegato ancora il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, rispondendo ad una domanda di Fabio Fazio sulla possibilità che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti possa sostituire Silvio Berlusconi alla presidenza del Consiglio. (ANSA)